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16  settembre 2008

 

Nota Stampa

Le tasse e l'Abruzzo: comunicato stampa della Cgil regionale

 

Gli abruzzesi hanno evitato nuove tasse, e per questo risultato esprimiamo una soddisfazione convinta. Si tratta di un risultato per il quale le parti sociali si sono unitariamente battute, di uno scampato pericolo che altrimenti avrebbe messo in ginocchio un'intera regione e aggravato notevolmente la condizione di migliaia di famiglie per le quali, già oggi, il futuro è un'incognita.

Si modificano così in senso positivo alcune condizioni ma non dobbiamo tuttavia dimenticare che la situazione rimane difficile, anzi drammatica. Il carico di debiti che la Regione e gli abruzzesi si portano dietro ci condizionerà per anni, un motivo di più per proseguire e intensificare quell'azione di risanamento già avviata nell'ultimo periodo e che ha consentito di conseguire l'importante obiettivo di oggi. Ai nuovi amministratori toccherà decidere cosa e come farlo - e su questo la Cgil farà sentire la propria voce e le proprie idee a chi si candida a  guidare la Regione e a chi la governerà- e tuttavia per cominciare va data attuazione  al Piano Sanitario Regionale già in vigore e tanto faticosamente approvato.

L'azione di risanamento deve rilanciare nel contempo lo sviluppo della regione e tutelare i cittadini ed in  particolare le fasce sociali più deboli, con servizi qualificati e difesa del potere di acquisto.

 

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LA UIL ABRUZZO SULLA DECISIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

Fonti: il comunicato del Consiglio dei Ministri n.16; le dichiarazioni del Presidente Vicario della Regione Abruzzo

 

L'azione unitaria delle istituzioni, della politica e delle forze sociali abruzzesi ha ottenuto l'attenzione del Governo nazionale e una decisione saggia del Consiglio dei Ministri, perché non si aumentano ulteriormente le tasse in Abruzzo né scattano automatismi che portino ad un aumento del debito.

 

Ora, la strada giusta da imboccare in Abruzzo è quella delle riforme: né tasse, né debiti, ma riorganizzazione e razionalizzazione, del servizio sanitario regionale, ma anche degli altri servizi e dell'amministrazione pubblica.

 

Ci aspettiamo che la campagna elettorale per le elezioni regionali del 30 novembre e 1 dicembre sia fatta a carte scoperte, indicando apertamente le principali misure che si intendono adottare e i tempi per la loro realizzazione.

 

Al tempo stesso, è necessario continuare a far sentire la voce della nostra regione a livello nazionale affinché il federalismo fiscale sia costruito all'insegna sì della responsabilità ma anche dell'equilibrio e della sostenibilità.

 

 

Pescara, 11 settembre 2008

 

 

                            Per la UIL Abruzzo

                            (Roberto Campo)

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Pescara, 10 settembre 2008

 

COMUNICATO STAMPA

 

            Il Guppo Villa Pini non mantiene l'impegno di pagare lo stipendio di giugno ai lavoratori entro il 10 settembre, così come era stato comunicato dall'imprenditore Angelini nella riunione dell' 8 agosto scorso.

            Ad oggi l'ultimo stipendio erogato è stato quello di maggio, i lavoratori sono alla disperazione. L'imprenditore aveva comunicato di poter pagare lo stipendio di giugno entro il 10 di settembre ma aveva anche detto di non essere in grado di regolarizzare le  restanti retribuzioni qualora le ASL non gli avessero liquidato i crediti che egli avrebbe maturato nei loro confronti. Nella comunicazione inviata ai lavoratori sulle motivazioni per la non corresponsione della mensilità di giugno, l'imprenditore accusa la CGIL di non aver fatto la giusta pressione nei confronti delle ASL per ottenere il pagamento di quanto gli sarebbe dovuto.

Per l'ennesima volta si vorrebbe utilizzare il sindacato ed i lavoratori quale strumento di pressione dinanzi alle istituzioni per ottenere ciò che interessa all'imprenditore, facendo finta che lo stipendio ai lavoratori del Gruppo debba essere pagato dalle ASL e  dimenticandosi che il vero debitore nei confronti dei dipendenti è l'imprenditore. I lavoratori verrebbero affamati, così da esser pronti per la protesta contro le istituzioni.

L'imprenditore, d'altro canto, nel verbale di riunione con i sindacati dell' 8 agosto, si era impegnato ad erogare la predetta mensilità, non vincolando tale impegno a nessuna condizione. Il diniego al pagamento è dunque totalmente ingiustificato.

Ad ogni modo la CGIL ritiene utile chiarire la eventuale posizione creditoria che Angelini dichiara di avere nei confronti delle ASL ed è per tale motivo che mentre da un lato ha dichiarato lo stato di agitazione nei confronti dell'imprenditore, dall'altro ha chiesto oramai da numerose settimane un incontro con il presidente pro-tempore della Regione, Enrico Paolini e con i direttori delle ASL di Chieti e L'Aquila per discutere tale questione. Il Prefetto di L'Aquila ha convocato la CGIL, l'imprenditore e la Regione Abruzzo per il giorno 16 settembre, mentre il Presidente Paolini ancora non convoca le parti.

Deve essere chiaro che la CGIL non ci sta ad avallare tali posizioni di strumentalizzazione dei lavoratori e se entro il 16 del mese non verranno trovate opportune soluzioni, si procederà con le azioni di protesta.

 

 

Il Segretario Generale

                                                                                                                                                                                                                         Carmine Ranieri

 

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                                               01/09/2008

 

              PENSIONI A CONFRONTO ABRUZZO E ITALIA

Nostra elaborazione CGIL dati INPS 2008

 

Classi di importo

Abruzzo

n. pensioni

%

su totale

Italia

n. pensioni

%

su totale

Fino a 500 euro

284.609

65%

8.826.181

47%

Fino a 750 euro

367.618

80%

12.267.107

69%

Fino a 1000 euro

395.465

90,5%

14.342.984

80,8%

Fra 1000 e 1500 euro

26.176

6%

1.944.126

11%

Oltre 1000 euro

42.610

9,5%

3.407.081

19%

totali

437.399

100%

17.750.065

100%

 

Abruzzo

 

Italia

 

Importo medio mensile in euro

538,58

 

702,11

 

Importo medio mensile pensioni da lavoro dipendente

817,54

 

1037,60

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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cgil abruzzo

 

01/09/2008

 

IN ABRUZZO IL CAROVITA PESA DI PIU'

 

 

La prospettiva del dopo ferie in Abruzzo è piena di problemi e densa di incognite in generale, ma lo è ancora di più per i pensionati, i lavoratori, le fasce più deboli in generale.  Al quadro a tinte fosche disegnato dall'andamento generale dell'economia  si sommano le specificità abruzzesi . La situazione è nota. Si registra  una crescita del PIL bloccata sullo zero, una inflazione che riprende a galoppare oltre il 4%, un incremento del 6,1% di prezzi che sulla spesa quotidiana e che sui prodotti alimentari  registrano aumenti che sfiorano il 25%, come la pasta, assolutamente ingiustificati, perché ad essi non corrisponde un incremento dei costi delle materie prime che anzi sono scesi, mentre generalmente dal produttore alla tavola i prodotti agroalimentari crescono quasi del 500% . I primi effetti si evidenziano col netto calo dei consumi Le associazioni dei consumatori hanno quantificato in circa 600 ? in più la stangata che si abbatterà sulle famiglie italiane, su base annua per aumenti su scuola, riscaldamento, luce e gas e alimentari.  In Abruzzo, dove già si pagano addizionali IRPEF al massimo, ed anche  i ticket sui farmaci, si sta lavorando per scongiurare il rischio che a settembre scattino ulteriori tasse per il ripiano dei debiti della sanità. Quasi sicuramente dal 1 gennaio 2009 saremo fra le regioni i cui cittadini saranno costretti a pagare di nuovo i ticket sulla specialistica perché la Regione non avrà fondi propri per coprire i tagli imposti dal Governo con la manovra finanziaria.  Tutto ciò si abbatte su un tessuto sociale che avvertirà in maniera più pesante che altrove il peggioramento delle condizioni di vita e di benessere. Lo testimonia il significativo calo dei consumi registrati negli ultimi mesi persino sui prodotti alimentari. Il reddito medio pro capite di 2,1% in meno della media nazionale  per il 2007 è un indicatore importante. Dentro quel dato ci sono specificità come la marginalità socio economica dei piccoli comuni e delle aree montane, quella della precarietà del lavoro, ma in particolare della situazione dei pensionati. Sono 437.399 le pensioni in erogazione nel 2008 in Abruzzo con un  importo  medio mensile di 163? in meno della media nazionale (538 contro 702) che ci colloca fra le ultime quattro regioni d'Italia;  la differenza diventa 220?  con le pensioni da lavoro dipendente (817 contro 1037). Ma il dato più significativo è costituito dalle classi di importo: il 65% dei pensionati percepisce meno di 500? mentre il 90,5% è sotto i 1000?  (contro 47% e 80,8% dell'Italia). Si tratta di una situazione di povertà diffusa nella quale l'inflazione percepita è molto più alta perché si concentra solo su beni di prima necessità. E' evidente l' esigenza di metter e in atto, all'interno di una azione più generale di lotta al'inflazione e di contenimento di prezzi e tariffe,  elementi di tutela delle fasce più deboli.   Si può partire dalla introduzione, ovunque possibile di tariffe sociali per reddito ed età ( ad esempio i trasporti per gli ultra sessantacinquenni). Un buon terreno è dare subito attuazione in tutti i comuni al Protocollo d'Intesa siglato recentemente fra OO.SS. e ANCI che va in quella direzione.

(si allega tabella con nostra elaborazione dati INPS 2008)

 

                                                                                        p.la segreteria CGIL Abruzzo

                                                                                                          M. D'Aurora

Pescara 29/08/08

  

 

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                                                    29 agosto 2008

 

Verso le elezioni regionali

I candidati dovranno chiarire gli impegni che i loro partiti nazionali assumono verso l'Abruzzo

 

Nota stampa Uil Abruzzo

 

È chiaro che una via d'uscita positiva dalla difficile situazione in cui è precipitato l'Abruzzo non si può trovare solo a livello regionale. Sono necessarie anche scelte nazionali: sul federalismo fiscale, sulla spesa sanitaria, sulle infrastrutture.

 

Federalismo. Bisogna mettere ciascuna Regione nella condizione di partenza di pagarsi servizi adeguati, dalla sanità al trasporto, sempre che l'utilizzo delle risorse sia efficiente. Dubitiamo che la spesa storica sia il riferimento più valido su cui tarare il federalismo: bisogna fare un punto e a capo, commisurando il fabbisogno di risorse da mettere a disposizione di ciascuna Regione agli standard di servizio da assicurare. Tutte le Regioni, purché virtuose, devono avere la possibilità di trovarsi bene in regime di federalismo. Quale Federalismo fiscale  propugnano i partiti nazionali dei candidati regionali che competono per la guida della Regione Abruzzo?

 

Spesa sanitaria. Se il confronto tra la Regione Abruzzo e il Governo sui conti della sanità regionale dovesse andare nel migliore dei modi, evitando tasse aggiuntive, comunque rischiamo di aumentare il nostro debito, già pesante. Ne consegue l'obbligo di procedere ad una profonda razionalizzazione/riorganizzazione del sistema sanitario regionale, ma anche la necessità che il bilancio regionale sia dotato di risorse proprie di partenza sufficienti su tutti i principali capitoli di spesa e che si abbandoni la strada dell'aumento delle tasse come sanzione per le Regioni inadempienti, perché deprime redditi, consumi e sviluppo. Noi proponiamo che in caso di sfondamento dei tetti di spesa, a pagare siano gli amministratori, non i contribuenti: cosa ne pensano i partiti nazionali dei candidati regionali?

 

Infrastrutture. La visione, giusta, di un Abruzzo pienamente inserito nella logistica adriatico-mediterranea ha subito duri colpi. Sono saltate risorse e opere. I collegamenti si sono indeboliti invece che potenziati. Che impegni assumono i partiti nazionali dei candidati regionali che si apprestano a chiedere il voto degli abruzzesi?

 

Per uscire dal baratro, si deve agire su due livelli: regionale e nazionale. La Uil Abruzzo chiederà ai candidati, schieramenti, partiti, singoli, di dire con chiarezza quali riforme si impegnano a fare in Abruzzo e quali scelte nazionali di interesse regionale si impegnano a portare avanti i relativi partiti nazionali di riferimento.

 

Pescara, 29 agosto 2008

 

 

                        Per la Uil Abruzzo

                        (Roberto Campo)

 

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21 luglio 2008

Due appelli al Governo: NO ad ulteriori tasse in Abruzzo; alla compatibilità tra risanamento dei conti e rilancio dell'economia

 

Appello Uil Abruzzo al Governo Nazionale

 

 

La Uil Abruzzo si appella al Governo affinché si eviti un ulteriore aumento delle tasse in Abruzzo: non sarebbe una punizione esemplare e al tempo stesso salutare, piuttosto, deprimerebbe un'economia regionale che ha già seri problemi.

 

Bisogna trovare una strada che tenga insieme il risanamento dei conti pubblici regionali e il rilancio dell'economia.

 

I dati dell'ultimo anno dicono che l'Abruzzo è a metà classifica (quanto a crescita) in un Mezzogiorno stagnante; i dati dell'ultimo settennio dicono che abbiamo realizzato la prestazione peggiore tra tutte le regioni italiane. Basta questo a chiarire a tutti che non possono andare bene misure che aggravino questa situazione già deficitaria.

 

Le sanzioni per le Regioni che non mettono ordine nei loro conti devono essere diverse dall'aumento delle tasse: bisogna studiare un mix tra provvedimenti contro gli amministratori inadempienti e rafforzamento del controllo centrale.

 

La prima generazione dei piani di risanamento ha mostrato tutti i suoi limiti: bisogna ripensare strumenti severi ma compatibili con l'esigenza numero uno, il ritorno alla crescita, a partire dal rilancio dei consumi interni, depressi dalla debolezza di salari e pensioni.

 

La Uil Abruzzo si appella al Governo nazionale affinché la vicenda dell'Abruzzo venga esaminata non come un adempimento burocratico dentro un solco già tracciato, ma la prima occasione utile per praticare un migliore equilibrio tra risanamento e sviluppo.

 

Pescara, 21 luglio 2008

 

 

                            Per la Uil Abruzzo

                            (Il segretario generale, Roberto Campo)

 

 

 

Nota: il presente appello è stato inviato ai Ministri Raffaele Fitto, Maurizio Sacconi e Giulio Tremonti

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21 luglio 2008

LA FEDERCONSUMATORI ABRUZZO INVITA I CORRENTISTI BANCARI A RECARSI IN AGENZIA E PRETENDERE I LEGITTIMI ADEGUAMENTI DEI TASSI DI REMUNERAZIONE DEI DEPOSITI.

 

L'AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO DEVE RIGUARDARE SIA I TASSI PASSIVI CHE QUELLI ATTIVI.

 

    La Banca Centrale Europea, nell'ambito dei suoi interventi di politica monetaria, ha da tempo deciso l'aumento del costo del denaro, per tamponare le spinte inflazionistiche di cui soffre la UE; ha quindi portato il tasso di riferimento al 4,25 per cento.

     Poiché è uso degli istituti bancari adeguare solo il costo del suo denaro, offerto in prestito alla clientela affidata, il legislatore è dovuto intervenire affinché gli adeguamenti a seguito delle decisioni della BCE abbiano parallele ripercussioni anche sul costo del denaro che le banche prendono in prestito dai loro depositanti.

     L'Osservatorio del Credito della Federconsumatori Abruzzo sottolinea che, la legge 248/2006 (prima lenzuolata Bersani) al punto 4 dell'art. 10 (Modifica unilaterale delle condizioni contrattuali ), recita:

'4. Le variazioni dei tassi di interesse conseguenti a decisioni di politica monetaria riguardano contestualmente sia i tassi debitori che quelli creditori e si applicano con modalità tali da non recare pregiudizio al cliente'.'

      In altri termini, la politica antinflazionistica della BCE sarebbe elusa e verrebbe sminuita se l'azione centrale sul costo del denaro valesse solo per una quota del mercato (per gli affidati e non per i depositanti).

      E bene ha fatto il legislatore ad obbligare le banche ad una maggiore correttezza sia verso i clienti, sia verso la politica monetaria della BCE.

     Bankitalia, nel supplemento al Bollettino statistico nœ 38 del 2 luglio 2008, fornisce i dati circa il costo del denaro nei rapporti  banche/famiglie  e dimostra che in due anni e mezzo, nei rapporti banca-famiglia  il costo del denaro è aumentato per le famiglie di 1,25 punti percentuali, mentre il costo del denaro per le banche è aumentato solo di 0,70 punti percentuali.

     La Federconsumatori Abruzzo invita pertanto tutti i correntisti a richiedere la corretta applicazione della legge ed a pretendere l'adeguamento dei tassi di remunerazione del denaro dati in prestito alle banche.

     In caso di rifiuto non si esiti a segnalare e denunciare  a Federconsumatori la banca di riferimento.

                       

 

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21 luglio cgil

Le Segreterie FILCAMS CGIL - FISASCAT CISL UILTUCS UIL invitano gli organi di informazione a partecipare alla ConferEnza stampa domani, 22 luglio, alle ore 11 presso la sede della CGIL Via B. Croce 108 Pescara, per portare a conoscenza della grave crisi occupazionale (127 licenziamenti) alla CPL IMPERIAL Gruppo Pozzolini.
 
Grazie
 
p. le Segreterie
A. TERENZI
 

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COMUNICATO STAMPA

 

 

 

La CGIL Abruzzo esprime grande sconcerto per le gravissime notizie riguardanti l'arresto del Presidente della Giunta Regionale, di alcuni Assessori e altre figure di spicco della Regione.

 

La gravità delle accuse mosse, al di là delle responsabilità dei singoli, che auspichiamo la Magistratura accerti rapidamente, delineano un quadro drammatico per la vastità delle implicazioni e per gli elementi di continuità con  amministratori della precedente Giunta di centro-destra.

 

Il riproporsi di una nuova questione morale che investe il Governo della Regione dopo sedici anni apre una nuova lacerazione tra i cittadini, la politica e le istituzioni.

 

La CGIL ha condotto una battaglia per portare a trasparenza i conti della sanità e il ripristino delle regole.

 

Questa battaglia, ancor più oggi, non deve essere dispersa e vanificata nell'interesse generale dell'Abruzzo, dei lavoratori, cittadini e pensionati, che non possono ulteriormente pagare le conseguenze di una gestione dissennata della sanità abruzzese.

 

La crisi politica che oggettivamente si è aperta ha bisogno di una rapida soluzione e di un periodo transitorio che non comprometta le possibilità di sviluppo e di riorganizzazione della Regione Abruzzo a partire dalla sanità.

 

 

 

 

Pescara lì, 14.7.2008

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L'ABRUZZO NON PUÒ RIMANERE SENZA VOCE E SENZA RAPPRESENTANZA

 

Nota stampa UIL Abruzzo

 

A fronte degli sviluppi drammatici dell'inchiesta della Magistratura sulla Sanità in Abruzzo, la Uil lavora affinché, mentre il percorso giudiziario va avanti nella sua legittima autonomia, non si lasci senza voce e senza rappresentanza la nostra regione.

 

Il momento è difficilissimo: piano di rientro della sanità, negoziazione del nuovo patto per la salute, ricadute della manovra economica del governo e decisioni sul fondo FAS, utilizzo pieno degli investimenti 2007-2013.

 

Bisogna evitare che la fase che si apre si risolva in un vuoto politico ed istituzionale proprio mentre si stanno assumendo decisioni ai vari livelli che condizioneranno in un senso o nell'altro i nostri prossimi anni.

 

È necessario reagire al collasso della Politica. Il Sindacato e le altre organizzazioni economico-sociali concordino con i parlamentari abruzzesi di entrambi gli schieramenti un'agenda delle priorità strategiche per l'Abruzzo e insieme ci si adoperi per far sentire la nostra voce nelle trattative in corso con il Governo nazionale e per assicurare una guida alla Regione non solo per l'ordinaria amministrazione.

 

Mostra una volta di più tutta la sua giustezza la battaglia del Sindacato confederale abruzzese per la trasparenza nei conti della Sanità e nella conduzione di un settore in cui troppo spesso le esigenze di salute dei cittadini sono state messe in secondo piano a fronte dell'invadenza della Politica e delle pretese di imprenditori che hanno operato a prescindere dagli interessi del sistema.

 

Pescara, 14 luglio 2008

 

 

                            Per la Uil Abruzzo

                            (Roberto Campo)

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Pescara, 14 Luglio 2008

Agli organi di informazione

COMUNICATO STAMPA

INCHIESTA SANITA'

Rifondazione Comunista si è battuta in questi anni per il miglioramento ed il rinnovamento della sanità abruzzese.

In questo senso vanno i provvedimenti per il ridimensionamento ed il controllo della sanità privata.

Rifondazione Comunista si è sempre opposta a tutte le iniziative di 'cartolarizzazione'; valga per tutte il non voto nella Giunta del 29 Gennaio 2008 relativa all'affidamento alla Deutch Bank, le interrogazioni ripetutamente inviate in materia (il 12 Marzo 2007 e il 12 Febbraio 2008), fino agli esposti alle Procure di Pescara, Chieti, Teramo e L'Aquila proprio relative alle storture nell'occupazione di posti letto in alcune strutture della sanità privata.

Restiamo doverosamente in attesa del pronunciamento da parte della magistratura sulla vicenda aperta.

Restano la riflessione politica e le valutazioni da avviare subito sull'esperienza di governo del centro-sinistra.

E' necessario su questo una profonda riflessione sul rapporto tra il PD e l'amministrazione pubblica ormai al centro di numerosi, pesanti e continui interventi da parte della magistratura.

Continuiamo a pensare e a batterci perché la pubblica amministrazione risponda agli interessi collettivi: questo resta in nostro impegno.

Rifondazione Comunista ha convocato per oggi la Segreteria regionale, nei prossimi giorni riunirà i propri organismi ed avvierà i necessari confronti.

Il Segretario regionale PRC Abruzzo

Marco Gelmini

La Capogruppo PRC in Consiglio regionale

Daniela Santroni

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Pescara, 14.07.2008

                                         COMUNICATO STAMPA ugl

Arresti per Sanità in Abruzzo
. Per il Segretario Regionale UGL Abruzzo Geremia Mancini: 'Profonda amarezza per quella che può essere definita la più brutta pagina della nostra Regione, ora si apra la stagione del riscatto con 'attori' che abbiano capacità umane e morali degne della nostra Terra.'

Sicuramente è stata scritta la più brutta pagina della nostra Regione, l'immagine dell'intero Abruzzo penalizzata rispetto all'intero Paese, i nostri cittadini inermi ed increduli dinanzi ad un ciclone morale inimmaginabile. La nostra Organizzazione negli ultimi due anni, forse ingenuamente, aveva invocato alla classe politica di Governo una Commissione d'Indagine sulla Sanità che potesse far chiarezza e pulizia prima dell'inevitabile arrivo dei provvedimenti della Magistratura, ma i nostri appelli alla chiarezza sono sempre rimasti non solo inascoltati ma mai neppure supportati da alcuno. Oggi dinanzi a questo terremoto chi ha capacità umane, politiche e morali, aldilà delle appartenenze, ha il dovere di provare a rimettere in piedi il nostro 'povero' Abruzzo.



                                                                                                       

Il Segretario Regionale
                                                                                                                 UGL-Abruzzo
                                                                                                             Geremia Mancini

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 FEDERAZIONI   REGIONALI   LAVORATORI   COMMERCIO   TURISMO   E    SERVIZI

SEGRETERIE REGIONALI 04/07/2008

                                                                                                                             

 

                                               COMUNICATO STAMPA

 

Grazie al buon senso si è tornati ad una situazione ragionevole.
 
Il 1œluglio il Consiglio Regionale ha approvato la nuova legge di riforma 
del commercio in Abruzzo. 
 
Occorre dare atto all'assessore alle attività produttive Antonio Boschetti, 
che ha voluto percorrere la strada della concertazione e del confronto non 
solo con le associazioni delle imprese ma anche con le Organizzazioni 
Sindacali dei lavoratori che rappresentano una parte importante delle 
attività commerciali.
 
Un confronto vero e costruttivo nel corso del quale le OO.SS. hanno
 ribadito la necessità di recuperare il punto di equilibrio raggiunto 
in precedenza dalla Legge 25 in modo da superare l'ultima normativa 
che presentava caratteristiche iper liberiste, senza alcun vincolo 
urbanistico ed una quasi totale deroga alle aperture domenicali e festive.
 
Al di là degli aspetti relativi ai nuovi insediamenti riteniamo
 importante la scelta fatta dalla legge di puntare sul recupero dei 
centri storici e sviluppare i centri commerciali naturali oltre al 
sostegno degli esercizi commerciali polifunzionali che vorranno 
essere aperti nelle aree interne.
 
Senza dimenticare il punto di partenza le OO.SS. ritengono positiva 
la regolamentazione per legge di due aspetti:
ž         la limitazione a 35 deroghe alle aperture domenicali 
e festive
ž         la reintroduzione di chiusure  obbligatorie per  
le festività di Pasqua,  il Lunedi' dell'Angelo, il 1œ maggio,
 Natale e Santo Stefano.
 
Fermo restando il leggero aumento delle deroghe alle aperture,
 passate da 31 a 35, non possiamo sottacere la mancata presenza 
nell'elenco delle chiusure obbligatorie delle festività del 25 aprile
 e del 2 giugno che avevamo sollecitato nel corso dell'incontro con l'Assessore.
 
Tenuto conto dell'alto valore civile delle due date indicate facciamo 
appello all'Assessore Boschetti, alla Giunta Regionale a tutti i Consiglieri 
affinchè la legge  approvata venga modificata ed integrata con la determinazione 
della chiusura obbligatoria per il 25 aprile ed il 2 giugno.
 
Pescara li, 3 luglio 2008
 
FILCAMS CGIL     FISASCAT CISL       UILTuCS UIL
     Terenzi                        Dell'Orefice                            Cieri

_________________________

 

             CGIL               CISL                          UIL                    

 

       SEGRETERIE REGIONALI ABRUZZO

 

04/07/2008 

 

  COMUNICATO STAMPA

 

 

 

La mancata riduzione dei componenti del Consiglio di Amministrazione della società di trasporti regionale Arpa S.p.A. e la contestuale nomina di un ulteriore Dirigente Aziendale con la carica di Vice Direttore Generale annullano di fatto quel processo appena avviato e più volte sbandierato di riorganizzazione e riduzione dei costi della politica.

 

Un provvedimento che disattendendo una specifica Legge Regionale ci riconsegna uno scenario tristemente noto nel quale anche le aziende pubbliche di trasporto continuano a rappresentare una fertile terra di lottizzazione e dove il raggiungimento dell'equilibrio politico costituisce la sola priorità.

 

Chiediamo senza mezzi termini di annullare con urgenza questi provvedimenti deliberati per la sola società Arpa, peraltro in contraddizione con quanto già portato a compimento nelle altre due aziende pubbliche di trasporto facenti capo alla stessa proprietà regionale.

 

La stessa annunciata autoriduzione dei compensi ci convincerebbe solo se fosse abbinata alla contestuale riduzione dei componenti del Cda previsti dalla legge Regionale.

 

Subito dopo le elezioni nazionali avevamo constatato una chiara volontà politica della Giunta Regionale di imprimere, attraverso un apposito programma di fine legislatura, una svolta e un'accelerazione sull'azione amministrativa focalizzando l'attenzione su alcune priorità e tra esse vi era senz'altro il sistema dei trasporti pubblici e una migliore mobilità in generale.

 

 In alternativa al provvedimento sopra indicato ci saremmo aspettati l'avvio di processi innovativi importanti quali la  liberalizzazione del settore,  la fusione delle aziende pubbliche regionali di trasporto (rispetto al quale gli atti compiuti sono gravemente contraddittori), la definizione del Piano Regionale Integrato dei Trasporti, e interventi sulle criticità strutturali del sistema ferroviario abruzzese, la politica tariffaria con la salvaguardia delle zone interne, la situazione drammatica delle società partecipate da Arpa.

 

Dobbiamo prendere atto che la politica dei trasporti e la sua riorganizzazione resta un'incompiuta anche per questa Giunta Regionale.

 

 

Pescara 03 luglio 2008

CGIL                                           CISL                                          UI  D'Aurora                                             Spina                                         Campo

 

   

 

FEDERCONSUMATORI : 'Importante l'attivazione dell'Osservatorio'

 

La riforma regionale del commercio dà oggi la possibilità di mettere ordine in un settore lasciato in uno stato di anarchia che non fa bene ai consumatori', tutto questo grazie all'approvazione della legge di riforma proposta dall'assessore Antonio Boschetti.

La riforma, seppur migliorabile, è un giusto equilibrio fra le esigenze dei consumatori, degli imprenditori e dei lavoratori dipendenti. La corsa agli ipermercati non ha prodotto finora una decisa riduzione dei prezzi, se ne sono  accorti anche gli istituti di ricerca, ma ha anzi portato ad un appiattimento dell'offerta e ad uno svuotamento dei centri urbani, con una conseguente riduzione della qualità della vita e della capillarità dei servizi.

Oggi per un consumatore fare la spesa nel centro è diventato quasi impossibile: ma nella nuova legge sono previsti incentivi all'ammodernamento delle imprese che consentirà di creare nuovi servizi per i consumatori anche nei centri città.

Il ritorno all'investimento nella piccola e media distribuzione, è importante per la Federconsumatori Abruzzo, perché consentirà anche di tornare a parlare di qualità degli alimenti e di filiera corta, consentendo così di valorizzare i prodotti del territorio che oggi sono snobbati dalla grande distribuzione.

Federconsumatori, esprime soddisfazione, anche per la più stringente regolamentazione urbanistica alla grande distribuzione, che imporrà la creazione di parcheggi adeguati.

Ora c'è da attendersi una coerente applicazione della riforma, che ha davvero la possibilità di ammodernare il commercio abruzzese puntando sulla qualità, su nuove politiche dei prezzi grazie alla costituzione dell'Osservatorio, sul confronto fra le parti.

Anche il metodo di questa riforma, infatti, ci trova soddisfatti: avevamo invocato il dialogo e la concertazione fra Regione, consumatori, imprenditori e lavoratori dipendenti, tutto ciò è avvenuto per questo si apre una luce di speranza per ridare vitalità a questo settore fondamentale per migliorare  l'economia e la qualità della vita degli abruzzesi.

 

Il Presidente Regionale della Federconsumatori Abruzzo

    ( Dott. Franco Leone)

 

Pescara, 2 luglio 2008.

___________________________

L'Associazione culturale "Rassjanka" e' un ente senza scopo di lucro che opera nell'Abruzzo con finalita' primarie di divulgazione e promozione dell'arte della danza dall'anno 1991.

Il direttore artistico e' Marina Kozina, laureata presso l'Istituto superiore della cultura della citta' di Kazan (Russia), come coreografa ed insegnante di danza classica e di carattere.

L'Associazione ha promosso nel recente passato vari spettacoli espressione del repertorio classico: "La Bella Addormentata" nel 1997, "Lo Schaccianoci" nel 1998, "Don Chisciotte" nel 1999, "La Bayadere" nel 2000, messi in scena presso il teatro "Massimo" di Pescara, lo spettacolo "Coppelia" nel 2001, "Il Lago dei Cigni" nel 2002, "La Bella Addormentata" nel 2003 sono stati realizzati presso il teatro "Circus" di Pescara.

Sabato 28 giugno 2008 l'Associazione propone due spettacoli di danza presso il teatro Circus di Pescara, alle ore 21.00: 'Lo Schaccianoci' e 'The Blues Brothers', in cui partecipano gli allievi di tutti i corsi della scuola Rassjanka di età compresa tra i 4 e i 18 anni, egregiamente preparati dalla direttrice Marina Kozina e dalle altre insegnanti della scuola Kate Laste, Elena Plushkova, Antonje Jurisic.L'ingresso è gratuito per entrambe le serate e ad invito, da ritirare presso la sede della scuola Rassjanka in via Cavour.

L'Associazione Rassjanka organizza ogni anno, nei mesi estivi, uno Stage Internazionale di danza, che quest'anno giunge alla sua 10œ edizione, un trampolino di lancio davvero unico per le giovani leve della danza e non solo. Lo stage articolerà i suoi corsi dal 21 luglio al 26 luglio 2008 presso la sede di Pescara: maestri di fama internazionale si alterneranno in 5 giornate e creeranno un'importante occasione di studio ed aggiornamento per danzatori classici e moderni, di tutti i livelli.

Quest'anno, per dare più lustro all'evento, l'Associazione ha deciso di abbinare al 10œ stage internazionale di danza un Premio, denominato 'Premio DanzAdriatico 2008', che prevede l'assegnazione di premi speciali:

  • PREMIO DANZADRIATICO - SOLISTI (CLASSICO E MODERNO), rivolto ai ballerini solisti di danza classica e moderna, SEZIONE JUNIORES (11-14 anni) e SENIORES (15-25 anni);
  • PREMIO DANZADRIATICO - GRUPPO (CLASSICO E MODERNO), rivolto a gruppi di ballerini di danza classica e moderna;
  • PREMIO DANZADRIATICO - GRUPPO JUNIORES, rivolto a gruppi di ballerini che non superino gli 11 anni di età, che possono esibirsi in tutte le discipline di danza.

Il Concorso è aperto a tutte le scuole nazionali ed internazionali, appartenenti alle discipline della tecnica classica e moderna (contemporanea, modern jazz, hip-hop, funky, ecc.), oltre che ai ballerini che parteciperanno allo Stage internazionale della Scuola Rassjanka.

Al concorso i candidati dovranno presentare brani con coreografie inedite o tratte dal repertorio ballettistico, che non dovranno superare la durata massima di 5 minuti, per il gruppo, e 3 minuti per un solista. I gruppi, a qualsiasi tipo di tecnica appartengano le loro composizioni, dovranno essere composti da un minimo di 3 elementi ad un massimo di 20.

I Premi verranno determinati da un giudizio globale relativo alla prestazione dei ballerini, che la Commissione uniformerà sia sul piano della valutazione tecnica, sia su quello interpretativo e attitudinale, che sulla coreografia del brano scelto dai concorrenti. La Commissione sarà composta da esperte personalità italiane e straniere di chiara fama internazionale nel campo della danza, oltre che da illustre personalità locali impegnate nel campo artistico e non solo.

PREMIO DANZADRIATICO - SOLISTI (CLASSICO E MODERNO)

1 CLASSIFICATO CLASSICO SENIORES: Trofeo e borsa di studio stage 2009;

1 CLASSIFICATO MODERNO SENIORES: Trofeo e borsa di studio stage 2009;

1 CLASSIFICATO CLASSICO JUNIORES: Targa e borsa di studio stage 2009

1 CLASSIFICATO MODERNO JUNIORES: Targa e borsa di studio stage 2009

PREMIO DANZADRIATICO - GRUPPO (CLASSICO O MODERNO)

1 CLASSIFICATO CLASSICO: Trofeo e abbigliamento danza per tutti i componenti del gruppo (3 borse di studio stage 2009)

1  CLASSIFICATO MODERNO: Trofeo e abbigliamento danza per tutti i componenti del gruppo (3 borse di studio stage 2009)

PREMIO DANZADRIATICO - GRUPPO JUNIORES

UNICO PREMIO: Targa alla scuola di appartenenza e abbigliamento danza per tutti componenti del gruppo.

Tutti i partecipanti allo Stage Internazionale di danza 2008 parteciperanno gratuitamente.

Il Premio DanzAdriatico 2008 si svolgerà al Teatro del Mare - Lungomare di Montesilvano, il 27 luglio 2008 alle ore 21,00.

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Segreterie provinciali Pescara

Segreterie Provinciali del Pubblico Impiego

Segreterie Provinciali dei Pensionati

SCIOPERO GENERALE

DEllA SANITA' PUBBLICA A PESCARA

MARTEDI' 8 LUGLIO '08

CONCENTRAMENTO e MANIFESTAZIONE- ore 9.30

Piazza Alessandrini (Ex Tribunale)

PER

 LA GARANZIA DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA

 L'ABBATTIMENTO DELLE LISTE DI ATTESA

 LO SVILUPPO DELLA SANITA' TERRITORIALE

 LA CERTEZZA DEI FONDI REGIONALI FINALIZZATI ALL'INTEGRAZIONE

SOCIO- SANITARIA E ALLA NON AUTOSUFFICIENZA

 IL RILANCIO E LA QUALIFICAZIONE DELLA SANITA' PUBBLICA

 LA TUTELA DELLE CONDIZIONI DI LAVORO DEGLI OPERATORI SANITARI

SOTTOPOSTI A TURNI E PRESTAZIONI STRAORDINARIE INSOSTENIBILI

CONTRO

 L'ABROGAZIONE DELL'ARTICOLO 3 DELLA LEGGE REGIONALE Nœ5 SULLE

MISURE DI STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE PRECARIO

 LA DECURTAZIONE DEI FONDI CONTRATTUALI SPETTANTI AI LAVORATORI

 IL MANTENIMENTO DEI TICKET FARMACEUTICI

 ULTERIORI TAGLI DI SPESA SUL PERSONALE GIA' SOTTODIMENSIONATO RISPETTO

AI FABBISOGNI

 ULTERIORI TAGLI ALLA SPESA SANITARIA E ALL'INTRODUZIONE DI NUOVI

TICKET SANITARI ANNUNCIATI DAL GOVERNO

intervengono

Umberto COCCIA

Segr. Provinciale CISL

Roberto CAMPO

Segr. Regionale UIL

Stefano CECCONI

Resp. Dipart. Sanità CGIL Naz.le

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Formazione: positiva volontà di rilancio e riforma del sistema da parte dell'Assessore Regionale

 

NOTA STAMPA UIL ABRUZZO

 

La Uil Abruzzo esprime un giudizio estremamente positivo sull'impostazione presentata dall'Assessore alla Formazione Augusto Di Stanislao per un rilancio del settore, con l'ambizione di farne un punto di forza strategico dell'Abruzzo.

 

La Uil pensa che la Formazione debba essere una componente del sistema integrato della Conoscenza insieme con l'Università e la Scuola, per cui non ha condiviso scelte del recente passato che non hanno colto le specificità della Formazione rispetto alla Scuola, come nel caso dell'obbligo formativo, e all'Università, come è stato per il bando POL_AF sull'alta formazione, contestato dal Sindacato, dalla Confindustria e dalle maggiori imprese presenti in regione.

 

Non si può avere Formazione di alto livello, come è necessario, se il sistema formativo regionale viene lasciato deperire, come è avvenuto negli ultimi anni. Il sistema formativo regionale ha bisogno di essere sfidato a cambiare e crescere sul piano della qualità, anche selezionando gli enti accreditati. Ci sembra che la proposta di tenere a settembre gli Stati Generali della Formazione, avanzata dall'Assessore, sia indicativa di una volontà di innovare e irrobustire il sistema che vedrà tutta la nostra disponibilità.

 

Contemporaneamente al ridisegno della Formazione, è necessario affrontare la difficile congiuntura che attraversa il settore, aggravata dal vuoto di attività che si sta verificando tra la fine del ciclo 2000-2006 e l'effettiva partenza del ciclo 2007-2013. Bisogna mettere in campo celermente le risorse disponibili e riaprire il confronto con le Province sul trasferimento della delega da parte della Regione, affrontando contestualmente il problema del personale, aggiungendo alle importanti tutele assicurate dalla CICAS anche risposte occupazionali che ricollochino lavoratori esperti laddove si riorganizza la macchina amministrativa responsabile dell'offerta formativa.

 

Pescara, 25 giugno 2008

 

 

                            Per la Uil Abruzzo

                            (Roberto Campo)

 

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19/06/2008

 

Abruzzo

Dipartimento Ambiente e Territorio -

Salute e Sicurezza    

 

 

 

 

 

 

                                                                                              Pescara 19/06/08

 

 

Agli organi di informazione

 

 

 

Vi  rimettiamo un documento della CGIL Abruzzo sulla esigenza di ridare vigore e peso strategico al Sistema di Parchi e Riserve della nostra regione in quanto  eccezionale strumento di tutela e valorizzazione di un patrimonio naturalistico unico e occasione di crescita e sviluppo di una economia integrata delle aree interne montane e dell'intera regione.  Si registra una oggettiva marginalizzazione del ruolo dei Parchi nella regione che fra l'altro continuano ad essere caratterizzati da carenze negli assetti ed assenza di strumenti di pianificazione. Adesso incombe anche la minaccia delle misure annunciate dal governo sulla soppressione degli enti pubblici non economici  con meno di 50 dipendenti che , se attuata, lascerebbe in vita solo il Parco d'Abruzzo. Per affrontare con maggiore efficacia e puntualità queste tematiche e rilanciare decisamente l'azione della CGIL su questo terreno, abbiamo costituito nei giorni scorsi il COORDINAMENTO PARCHI CGIL ABRUZZO  che darà ruolo e protagonismo anche ai lavoratori delle aree protette.

 

 

                                                                                 p. la segreteria CGIL Abruzzo

                                                                                                Mimì D'Aurora       

  

 

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Abruzzo

Dipartimento Ambiente e Territorio -

Salute e Sicurezza    

 

 

 

Documento di sintesi del coordinamento parchi

 

Il sistema dei Parchi e delle Riserve Naturali abruzzese costituisce un grande serbatoio di risorse naturali e culturali, nonché potenzialità di sviluppo innovativo della nostra Regione che ha contribuito a delineare il tratto identitario di Abruzzo Regione Verde d'Europa.    Le nostre aree protette  hanno dimostrato  di poter influire positivamente  sulla qualità del territorio, dell'economia e della cultura locale e regionale in quanto portatrici di un progetto che tiene insieme biodiversità, storia, cultura, tradizioni, ma anche ricerca scientifica, buone pratiche di sostenibilità, attività economiche (agricoltura, ecoturismo, manutenzione del territorio, servizi, ecc), nuove forme di gestione del territorio.

Questo grande patrimonio ed il progetto che lo ha caratterizzato sembrano oggi aver perso lo smalto, il ruolo centrale che avrebbero dovuto avere nella regione e che hanno invece avuto negli anni '90.  Lo testimoniano vari elementi. La qualità dell'ambiente e del modello di sviluppo della regione non è stato  'contaminato' dalla presenza di questa rete di  aree protette. L'immagine dell'Abruzzo dei parchi è stata infatti caratterizzata negli ultimi tempi da disastri ambientali e progetti industriali che ignorano la  sostenibilità. I parchi sono scomparsi dalle priorità della Regione, quali volano di uno sviluppo integrativo, e dalla stessa non ricevono interventi di sostegno alle politiche di sviluppo dei territori interessati (spesso non vengono neanche consultati nella programmazione di politiche di settore che si intrecciano con la promozione dello sviluppo nei parchi). 

Ancora più grave rimane la situazione degli organismi dirigenti  degli Enti Parco, determinata spesso dalla invadenza della politica. Solo di recente si è conclusa la lunga e travagliata crisi amministrativa del PNALM (Parco nazionale Abruzzo Lazio e Molise) dopo anni in cui è sembrato abbandonato a se stesso. Il Parco della Majella registra una violenta interrogazione parlamentare contro la sua  direzione. Il Parco del Gran Sasso Monti della Laga è commissariato, con una direzione provvisoria e una Comunità del Parco che si è liquefatta. Il Sirente-Velino - primo ed unico parco regionali - in forte ritardo nella sua strutturazione ha  organico e direzione  inadeguati. Sul fronte degli strumenti di pianificazione le cose non vanno meglio. I piani dei parchi sono ovunque bloccati da anni.  Non parliamo dei Piani Pluriennali Economici e Sociali, che dovevano essere il terreno di crescita culturale ed economica della Comunità dei Parchi: inesistenti! Inoltre, nonostante i risultati conseguiti, nei comuni dei parchi, come in tutta l'area della montagna, si registra una situazione di disagio socio economico per le popolazioni. 

Da questa perdita di attenzione anche il sindacato non è immune perché dopo le battaglie che in particolare la CGIL sostenne per la istituzione del sistema di parchi abruzzesi, anche come via credibile di sviluppo,  abbiamo fatto mancare il nostro apporto nella programmazione della crescita possibile nelle aree tutelate e ci siamo esclusi dalla ricerca e dalla sperimentazione di nuove forme integrate di sviluppo .

C'è un acuto bisogno di aprire una nuova fase, un nuovo ciclo per le aree protette abruzzesi che ne rilanci il ruolo strategico e ne rafforzi la funzione a partire dalla costruzione di reti che ne valorizzino e moltiplichino la capacità di incidere sulla qualità della tutela e di fare 'sistema' per accrescere  le potenzialità di  ricadute per lo sviluppo.

 

Per questo è necessario:

 -creare una migliore 'governance' ,che garantisca  ai vari attori istituzionali e sociali presenti nei territori interessati un governo in condivisione delle scelte;

- rafforzare le condizioni per avere più occasioni di occupazione, di  crescita, di sviluppo per i cittadini residenti a partire dai giovani, e affrontare  il problema della qualità dei servizi pubblici, in modo da arrestare l'emorragia delle popolazioni dai centri montani;

- valorizzare e qualificare il lavoro di chi opera nei parchi anche perché è su di essi che si ripercuotono le carenze sin qui denunciate, le inadeguatezze degli organismi dirigenti e sono loro che devono raccogliere il malcontento dei cittadini, quando mancano gli strumenti di gestione.

Ma la prima condizione da realizzare è ovviamente il superamento degli attuali problemi di assetto e di mancanza degli strumenti di pianificazione.

Per sostenere questo progetto e dare maggiore efficacia alla nostra iniziativa abbiamo  costituito nei giorni scorsi il Coordinamento Parchi CGIL Abruzzo, composto dai nostri delegati nei 4 parchi della regione, dai responsabili della categoria e dai responsabili ambiente provinciali e regionali,  da  naturalisti esperti nella gestione di aree protette. Il coordinamento lavorerà in primis  a fare una analisi critica della situazione dei parchi ma anche  a monitorare le potenzialità ed i risultati sin qui conseguiti, a partire dal totale delle risorse movimentate e dei progetti realizzati. Ma l'obiettivo principale che ci poniamo è quello di  rilanciare una nuova vertenzialità ed un nuovo progetto strategico dei parchi abruzzesi come questione centrale per la qualificazione dello sviluppo della regione, riprendendo il filo di quella grande battaglia che caratterizzò l'azione della CGIL abruzzese negli anni ottanta e novanta.

 

                                                      Coordinamento Parchi CGIL Abruzzo 

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Industria e innovazione: lunedì prossimo il Protocollo per dare vita all'Osservatorio regionale

POLITICA INDUSTRIALE REGIONALE: ci sono le premesse per fare passi avanti

 

NOTA STAMPA UIL ABRUZZO

 

I dati modesti dei brevetti in Abruzzo diffusi dalla Camera di Commercio di Milano ci ricordano quanto sia importante dotarsi al più presto di strumenti per stimolare la ricerca, l'innovazione, il trasferimento tecnologico e la crescita dimensionale delle imprese. L'Abruzzo manca di una legge regionale in materia ed è indietro anche nell'applicazione del protocollo nazionale d'intesa su ricerca scientifica e innovazione, firmato dalla conferenza dei presidenti delle Regioni, da Uil, Cgil, Cisl e dalla Confindustria il 3 febbraio 2005. Lunedì 23 gugno, Regione, Sindacati e Confindustria firmeranno il Protocollo abruzzese per l'Innovazione, figlio del Protocollo nazionale del 2005, e daranno vita all'Osservatorio, che opererà in collegamento con quello nazionale, a sua volta in relazione con le analoghe esperienze avviate nelle diverse regioni. È un passaggio che chiediamo da tempo, finalmente messo a punto con l'Assessore Valentina Bianchi, e che ora concluderemo con il nuovo Assessore alle Attività Produttive, Antonio Boschetti. Poi, si dovrà lavorare per condividere le linee di una legislazione regionale in materia.

 

Più in generale, è necessario definire una politica industriale regionale che valorizzi i punti di forza dell'apparato abruzzese e punti a correggerne le criticità. Punti di forza: i grandi gruppi presenti in Abruzzo, che fanno di noi la settima regione industriale d'Italia, con un export che rappresenta il 2,7% di quello nazionale, quasi ¼ di quello del Mezzogiorno. Oltretutto, grandi gruppi che non ripropongono il vecchio stereotipo delle cattedrali nel deserto, ma anzi cercano il dialogo con il territorio, come dimostrano, ad esempio, il Campus dell'Automotive promosso da Sevel e Honda e la ricerca-progetto KTM, analisi sul fabbisogno formativo dell'impresa manifatturiera in Abruzzo, promosso dalla Fondazione Mirror. Punti di debolezza: la mancata crescita di medie imprese, da un tessuto di piccole imprese che non riesce a invertire la tendenza alla polverizzazione. Qui bisogna intervenire con gli stimoli giusti, anche culturali, a partire da misure che favoriscano la crescita dimensionale e l'internazionalizzazione delle imprese. Il Sindacato propone da tempo che a questo scopo si provi a far leva sugli indotti dei grandi gruppi, per ampliarne la localizzazione in Abruzzo anche qualificando piccole imprese locali e spingendole a crescere in tutti i sensi, dimensioni, qualità, orizzonti.

 

La relazione presentata dall'Assessore Boschetti alle parti sociali per il capitolo relativo alle Attività Produttive nell'ambito del programma di fine legislatura è interessante: finalmente ci si propone di affrontare il problema della mancanza di un riferimento unitario per le politiche industriali (legge-quadro sull'industria) e la riorganizzazione di consorzi e distretti. È un lavoro molto impegnativo, che richiede tempo e denaro: mai si comincia, mai si farà. Il Sindacato e le Associazioni degli Imprenditori su questo sono disponibili e pronti a metterci il massimo impegno. È però necessario che la partecipazione delle parti sociali alle scelte sugli investimenti del ciclo 2007-2013 sia vera e non fittizia: a questo fine, bisogna migliorare di molto il Protocollo sul Partenariato proposto dalla Giunta Regionale, tema di un incontro il prossimo 19 giugno.

 

 

Pescara, 17 giugno 2008

 

 

                        Per la Uil Abruzzo

                        (Roberto Campo)

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COMUNICATO STAMPA

 

Agli organi di stampa

LORO SEDI

 

LATTANZIO (AN): LA POLITICA SANITARIA 'TARGATA PD' HA FALLITO

Popoli (Pescara) - 'L'ospedale di Popoli è  in grave pericolo per la chiusura e per l'accorpamento dei reparti'. E' la dichiarazione del consigliere provinciale di Alleanza Nazionale, Mario Giuseppe Lattanzio, che denuncia 'il colpo mortale per l'economia e l'assistenza sanitaria popolese inferto, tempo fa, dalla Giunta regionale di centrosinistra.

"E' da circa due anni - sottolinea Lattanzio - che Alleanza nazionale combatte per una struttura che erogava una sanità di alta qualità, riconosciuta da tutti, come la migliore del centro Italia e che la politica regionale del centrosinistra ha ridotto a nullità. Tutto ciò viene giustificato da una carenza di fondi. Balle! E' stato modificato l'Atto aziendale con un aumento dei dipartimenti da 18 a 22 con ulteriori nomine di direttori e dirigenti, con il relativo aumento di consulenze e appalti esterni'.

'Attraverso la stampa - continua Lattanzio - il sindaco di Popoli, Emidio Castricone, promise che tutto si sarebbe risolto per il nostro nosocomio e, quando sollevai il problema, fui tacciato di essere catastrofista e di praticare terrorismo psicologico nei confronti della popolazione. Adesso che il fallimento della politica sanitaria del centrosinistra e' sotto gli occhi di tutti, allora: che fare? Si chiede l'esponente di centrodestra. "Per quanto mi riguarda- conclude Lattanzio - continuerò a lottare, raccogliendo con favore anche l'appello sindacati, affinché, la nostra città, non perda il suo ospedale, in quanto, non sono i cittadini che devono pagare le malefatte di un'amministrazione sanitaria: 'sportiva e poco 'ortodossa'; con un 'modus operandi' che nega il diritto sacrosanto di ogni cittadino italiano di poter usufruire di una assistenza sanitaria di alto livello'.

 17 giugno 2008

Ufficio Stampa An Popoli

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SANITA': NURSIND, A POPOLI LA QUALITA' RIDOTTA A UNA NULLITA'

 

 

Popoli (Pescara) - Il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, esprime, in una nota a firma del segretario provinciale Antonio Argentini, "rammarico e sconcerto riguardo il comportamento che l'amministrazione aziendale sta adottando nei confronti del presidio ospedaliero di Popoli". "Da una struttura che erogava una sanità di alta qualità, infatti era riconosciuta da tutti come la migliore del centro Italia, da qualche tempo la politica aziendale e regionale - rileva Argentini - ha ridotto la qualità del presidio popolese a nullità. Tutto ciò a discapito dei cittadini del circondario che hanno e che vorrebbero ancora usufruire di una assistenza sanitaria di alto livello. Tutto ciò viene giustificato da una carenza di fondi, ma si osserva che ci si e' permessi il lusso di modificare l'Atto aziendale con un aumento dei dipartimenti da 18 a 22 con ulteriori nomine di direttori e dirigenti, di continuare ad usufruire di consulenze ed appalti esterni. Tutto questo, secondo il nostro modesto parere, comporta un aggravio di spesa non indifferente. Riusciamo anche a capire le ragioni della politica, dove certe scelte e certe strategie a volte s'impongono per determinati equilibri e, sinceramente, c'interessa relativamente poco, sappiamo però che e' giunto il momento di tornare ad investire su chi fa e da' assistenza. Negli anni - ricorda il sindacalista - tanto personale infermieristico e' andato in pensione, si e' trasferito in altri presidi ma mai sostituito, continuando a lavorare con tante difficoltà e purtroppo con la qualità dell'assistenza che veniva sempre più a 'mancare' per l'impossibilita' a cui sono stati portati tali professionisti. Oggi - afferma il segretario del Nursind - molti reparti e servizi del presidio sono al collasso con impossibilità di gestione, infatti per risolvere il problema dell'assistenza stanno accorpando i reparti creando dei calderoni dove c'e' tutto di più, come sta avvenendo con il reparto di cardiologia che per l'ennesima volta verrà accorpato con il reparto di medicina e nefrologia con relativo disagio per i pazienti, per il personale infermieristico e di supporto che viene mandato da una parte all'altra per cercare di tamponare le esigenze varie come delle toppe che devono tamponare le falle che stanno creando chi sta amministrando la nostra sanità. Riteniamo che l'accorpamento di tale reparti non porti sicuramente ad una sanità di qualità che tutti i cittadini e gli operatori sanitari ritengono necessaria". Il sindacato esprime "la netta contrarietà a tutti gli accorpamenti in quanto ritiene che questo modo di fare sanità ci sta portando indietro nel tempo di almeno 50 anni". "Se l'intenzione reale della giunta regionale e della dirigenza Asl Pescara e' quella che vanno sbandierando ai quattro venti, in altre parole di dare una svolta positiva e quindi di riportare a fare una sanità di qualità, allora che lo facciano, che cosa stanno aspettando? O e' solo pura fantasia?", si chiede Argentini. Il sindacato NurSind ritiene che "e' ora di dire basta all'agonia a cui ci hanno portato, e fa un appello a tutti i cittadini della città di Popoli, dei paesi del circondario e alle forze politiche e sindacali ad alzare la voce affinché il Presidio di Popoli ritorni al suo splendore come lo é stato".

 

17 giugno 2008

 

Uff. Stamp. AN Popoli

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Industria e innovazione: lunedì prossimo il Protocollo per dare vita all'Osservatorio regionale

POLITICA INDUSTRIALE REGIONALE: ci sono le premesse per fare passi avanti

 

NOTA STAMPA UIL ABRUZZO

 

I dati modesti dei brevetti in Abruzzo diffusi dalla Camera di Commercio di Milano ci ricordano quanto sia importante dotarsi al più presto di strumenti per stimolare la ricerca, l'innovazione, il trasferimento tecnologico e la crescita dimensionale delle imprese. L'Abruzzo manca di una legge regionale in materia ed è indietro anche nell'applicazione del protocollo nazionale d'intesa su ricerca scientifica e innovazione, firmato dalla conferenza dei presidenti delle Regioni, da Uil, Cgil, Cisl e dalla Confindustria il 3 febbraio 2005. Lunedì 23 gugno, Regione, Sindacati e Confindustria firmeranno il Protocollo abruzzese per l'Innovazione, figlio del Protocollo nazionale del 2005, e daranno vita all'Osservatorio, che opererà in collegamento con quello nazionale, a sua volta in relazione con le analoghe esperienze avviate nelle diverse regioni. È un passaggio che chiediamo da tempo, finalmente messo a punto con l'Assessore Valentina Bianchi, e che ora concluderemo con il nuovo Assessore alle Attività Produttive, Antonio Boschetti. Poi, si dovrà lavorare per condividere le linee di una legislazione regionale in materia.

 

Più in generale, è necessario definire una politica industriale regionale che valorizzi i punti di forza dell'apparato abruzzese e punti a correggerne le criticità. Punti di forza: i grandi gruppi presenti in Abruzzo, che fanno di noi la settima regione industriale d'Italia, con un export che rappresenta il 2,7% di quello nazionale, quasi ¼ di quello del Mezzogiorno. Oltretutto, grandi gruppi che non ripropongono il vecchio stereotipo delle cattedrali nel deserto, ma anzi cercano il dialogo con il territorio, come dimostrano, ad esempio, il Campus dell'Automotive promosso da Sevel e Honda e la ricerca-progetto KTM, analisi sul fabbisogno formativo dell'impresa manifatturiera in Abruzzo, promosso dalla Fondazione Mirror. Punti di debolezza: la mancata crescita di medie imprese, da un tessuto di piccole imprese che non riesce a invertire la tendenza alla polverizzazione. Qui bisogna intervenire con gli stimoli giusti, anche culturali, a partire da misure che favoriscano la crescita dimensionale e l'internazionalizzazione delle imprese. Il Sindacato propone da tempo che a questo scopo si provi a far leva sugli indotti dei grandi gruppi, per ampliarne la localizzazione in Abruzzo anche qualificando piccole imprese locali e spingendole a crescere in tutti i sensi, dimensioni, qualità, orizzonti.

 

La relazione presentata dall'Assessore Boschetti alle parti sociali per il capitolo relativo alle Attività Produttive nell'ambito del programma di fine legislatura è interessante: finalmente ci si propone di affrontare il problema della mancanza di un riferimento unitario per le politiche industriali (legge-quadro sull'industria) e la riorganizzazione di consorzi e distretti. È un lavoro molto impegnativo, che richiede tempo e denaro: mai si comincia, mai si farà. Il Sindacato e le Associazioni degli Imprenditori su questo sono disponibili e pronti a metterci il massimo impegno. È però necessario che la partecipazione delle parti sociali alle scelte sugli investimenti del ciclo 2007-2013 sia vera e non fittizia: a questo fine, bisogna migliorare di molto il Protocollo sul Partenariato proposto dalla Giunta Regionale, tema di un incontro il prossimo 19 giugno.

 

 

Pescara, 17 giugno 2008

 

 

                        Per la Uil Abruzzo

                        (Roberto Campo)

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SANITA': COMBATTERE I COMPORTAMENTI ILLECITI CON UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE PUBBLICO ED UNIVERSALE

 

Troppi episodi di comportamento illecito stanno accadendo, emblematico è quello della Clinica Santa Rita, strettamente legato ad un meccanismo di remunerazione che induce a produrre sempre più prestazioni, anche non necessarie, a selezionare quelle più redditizie, a raggiungere volumi di attività ed obiettivi di fatturato, piuttosto che a perseguire il benessere e la sicurezza del paziente. Per questo la Federconsumatori, insiste affinché il Sistema Sanitario riacquisti i valori etici fondamentali su cui è fondato, perché sia pubblico ed universale e, soprattutto, perché esca dalle pericolose logiche di mercato a cui è esposto. A questo fine è necessario, anche in Abruzzo, rendere concreta la decisione non solo di aumentare e rafforzare i controlli sull'accreditamento delle strutture sanitarie, ma è indispensabile che tali controlli siano affidati anche a terzi, a soggetti indipendenti ed imparziali. La decisione dell'Assessore Regionale di formare gruppi di Lavoro, con la partecipazione delle rappresentanze sociali e degli operatori, ma anche delle rappresentanze delle Associazioni degli utenti e dei consumatori, va' in questa direzione. Rendere trasparente il sistema, ridare garanzia di qualità nella erogazione dei servizi sanitari, unitamente all'esame del giusto riequilibrio tra costo del servizio e renumerazione ai produttori di servizio, pubblico e privato. Un nuovo efficiente sistema di controlli che riteniamo indispensabile, però, non dovrà limitarsi all'ambito amministrativo, ma dovrà investire anche il delicato tema della qualità e dell'appropriatezza delle prestazioni fornite al paziente. E' indispensabile, quindi, che l'Assessorato regionale alla sanità assuma un ruolo forte di controllo e di  cooperazione con le Regioni, per migliorare la qualità e la sicurezza della nostra Sanità pubblica. Il Servizio Sanitario Nazionale è una fondamentale infrastruttura dello sviluppo economico della democrazia e deve essere alimentato quotidianamente da un forte senso civico : il rispetto e la responsabilità verso noi stessi e verso gli altri.

 

 

 

Pescara 13 giugno 2008.

 

VENTENNALE DELLA FEDERCONSUMATORI

                                                

  

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Dati Banca d'Italia, Istat  e anticipazioni sui dati Svimez

Nell'Italia della crescita fiacca, l'Abruzzo torna in testa a un Sud che perde terreno dal Centro-Nord

 

Nota Uil Abruzzo sullo studio della Banca d'Italia sull'economia dell'Abruzzo nel 2007

 

Lo studio della Banca d'Italia sull'economia dell'Abruzzo nel 2007 arricchisce la nostra conoscenza sulla situazione regionale, ma sostanzialmente conferma caratteristiche e problemi noti.

 

La crescita del PIL rallenta in tutt'Italia, in Abruzzo più che nella media nazionale, ma un po' meno che nel Mezzogiorno. Infatti, il PIL dell'Abruzzo cresce meno nel 2007 (1%) rispetto al 2006 (1,6), mentre il dato nazionale passa dall'1,9 del 2006 all'1,5 del 2007. Il Mezzogiorno è sotto rispetto all'Abruzzo: 0,7 quest'anno, 1,5 l'anno scorso.

 

È una storia che va avanti da anni: nell'ultimo decennio, solo nel 2005 il PIL è cresciuto in Abruzzo più che nella media nazionale. La rincorsa dell'Abruzzo verso il Centro-Nord, vanto del passato, non è più ricominciata. Sembra invece conclusa la fase in cui l'Abruzzo è andato peggio del Mezzogiorno, il cui epicentro è stato nel 2000-2004, con la recessione del 2003 (-1,7) e del 2004 (-2,5). Ma l'Abruzzo che riprende la testa del Mezzogiorno non è più alla guida di un processo di riduzione delle distanze tra le due, tre Italie, perché il Centro-Nord si sta allontanando dal Mezzogiorno, Abruzzo incluso. Infine, non dobbiamo mai dimenticare che è per primo il dato italiano ad essere insoddisfacente e preoccupante, figuriamoci quelli delle regioni che non tengono nemmeno quel passo zoppo.

 

Va poi considerato che il dato dell'Abruzzo è la risultante di una media in cui confluiscono anche i dati record del settore industriale, che pesa sul totale del valore aggiunto regionale per ¼, e dell'export della grande industria, soprattutto il settore dei mezzi di trasporto. Vuol dire che il resto del dato regionale è molto più depresso di quanto non dica la media regionale. Non stupisce, vista la continua polverizzazione delle piccole imprese, involutiva invece che evolutiva, e la depressione dei consumi, causata da bassi salari, basse pensioni, alte tasse. Lo studio della Banca d'Italia evidenzia una forte correlazione tra la bassa produttività di una parte dell'apparato produttivo e lo stock di capitale per addetto: mentre le grandi imprese investono e recuperano produttività, molte delle piccole e piccolissime non lo fanno e perdono colpi. Il fatto che il sovrappiù di deficit sanitario 2006-7 sia arrivato fino a 290 milioni è dipeso anche dalle minori entrate fiscali rispetto alle previsioni, segno di un'economia che boccheggia.

 

Cosa bisogna fare

 

Alla Politica, alle Istituzioni, alle parti sociali abruzzesi questi dati confermano che bisogna dotarsi di una strategia per ridurre le tasse, cambiare per davvero la sanità, favorire l'aumento dei salari e delle pensioni, avere una politica industriale che punti alla crescita dimensionale delle imprese e al loro collegamento con i grandi gruppi, agire per il riequilibrio territoriale, usare al meglio le risorse dei fondi strutturali e del FAS. Per raggiungere questi obbiettivi, il programma di fine legislatura ha bisogno di robuste correzioni e di aprirsi al dialogo sociale.

 

 

Pescara, 13 giugno 2008

 

 

                        Per la Uil Abruzzo

                        (Roberto Campo)

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COMUNICATO STAMPA

 Agli organi di stampa

LORO SEDI

 

POPOLI - I Consiglieri Comunali di minoranza Mario Lattanzio e Maria Laura Morì prendono atto dell' interessamento di Mario Borsetti, responsabile Spi - Cgil, in merito ai fatiscenti lavori di Via Mazzini in Popoli e,  allo stesso tempo, intendono ribadire che i malumori degli abitanti della zona per i disagi legati al 'cantiere aperto' sulla strada in questione furono denunciati già molti mesi addietro proprio dai suddetti Consiglieri. 'Attualmente è un'arteria cittadina 'incompiuta' perché i lavori sono ancora in 'alto mare', nonostante il termine fissato dall'amministrazione comunale, per la fine degli stessi, a marzo 2008. Per non parlare dei disagi che questa situazione di pericolosità, al limite del grottesco, crea ai cittadini che in quella strada risiedono'.

Questa l'amara constatazione dei Consigliere Comunali di minoranza, Lattanzio e Morì.

'Via Mazzini - evidenziano -  è una della arterie del paese con un alta densità di persone anziane residenti. Nella situazione attuale, infatti, tutti coloro che transitano nella strada o vi abitano corrono il rischio di infortunarsi. Senza dimenticare che, in caso di necessità, anche l'ambulanza avrebbe difficoltà a transitare per prestare soccorso. A tutto ciò, se non bastasse, si aggiunge il disagio quotidiano persino per buttare la semplice spazzatura che è diventato un gesto quasi 'rocambolesco'. Addirittura - concludono i consiglieri di minoranza - ci sono abitanti della zona che sono costretti a buttare la spazzatura in qualche paese limitrofo poiché i cassonetti sono posizionati in luoghi 'disagevoli' da raggiungere'.

 

Ufficio Stampa Gruppo 'Libertà e Coerenza'

________________________________________________________________________________ SEGRETERIE  REGIONALI  ABRUZZO

R.S.U.   TELECOM  ITALIA   ABRUZZO

 

 

COMUNICATO  STAMPA

 

 

Che T         elecom Italia, fosse da quasi un decennio all'attenzione dei media, della magistratura, delle authority ecc:  non solo in Italia, è cosa risaputa.

Dai cambi di proprietà della società, alle vicende finanziarie poco chiare, ai fenomeni di dossieraggio sulle intercettazioni, alle scalate degli altri operatori internazionali  ecc:

 

Rispetto  agli accadimenti enunciati  quasi tutti noti alla pubblica informazione, ci sono stati altri fatti meno noti,  che hanno comportato pesanti ricadute all'interno della società con diversi pesi e misure tra i propri dipendenti.

 

Sono note le buonuscite  milionarie e i gli appannaggi dei molti  dirigenti che si sono avvicendati alla guida di una delle aziende più importanti per lo sviluppo delle infrastrutture e della democrazia del paese, di trasferimenti ad esempio  di ricchezze immobiliari  della Telecom Italia a vantaggio di altre società della Pirelli ecc:.

 

Sono meno noti gli accordi che il sindacato e le RSU hanno raggiunto per gestire fuoriuscite occupazionali per circa 10.000 lavoratori (al netto dei  naturali pensionamenti), la cassa integrazione, le esternalizzazioni, i demansionamenti coatti, i trasferimenti forzosi ecc:

 

L'occupazione in Abruzzo nell'anno 2000 in Telecom Italia era di  circa 2.200 dipendenti, nel 2008 è a meno di 800 addetti, nonostante l'incorporazione di TIM avvenuta nell'autunno del 2006.

 

Nel mese di marzo 2008 il nuovo gruppo dirigente ha proposto alle segreterie nazionali di SLC -FISTel - UILCOM e di CGIL - CISL -UIL, una rottura con la precedente gestione finanziaria di PIRELLI,  condivisa dalle OO.SS.,  fondata meno sulla politica dei dividendi e più sugli investimenti, meno allo spezzettamento dell'azienda (modello Media Company) previsto dall'ex proprietario Marco Tronchetti Provera e fortemente contrastato dalle scriventi con la manifestazione di Milano del 3 ottobre 2006, meno su un contrasto giuridico con le Authority e gli altri operatori attraverso la creazione della struttura operativa di Open Access con l'apertura della rete di accesso a tutti gli operatori ecc...

 

A seguito della bocciatura dei mercati finanziari che non hanno gradito il calo dei dividendi, era stato preannunciato dall'A.D. prima una modifica al piano in autunno, poi sempre a mezzo stampa una sostanziale tenuta e :::..:: infine mercoledì  4 giugno '08 è stato annunciato sempre alla stampa 5.000 licenziamenti da effettuare entro il 2010,  pari a circa il 10% dell'attuale occupazione.

 

L'amministratore delegato dott.Franco Bernabè, in assenza di modifiche al piano industriale, ha invertito la prassi vigente da sempre, che vede l'eventuale denuncia di esuberi a valle delle ricadute che un piano industriale, condiviso o meno dai rappresentanti dei lavoratori, possa prevedere e non all'incontrario costruire un piano industriale partendo dai tagli occupazionali.

 

Per quanto su espresso le segreterie regionali SLC - FISTel - UILCOM Abruzzo e le RSU di Telecom Italia, rivendicano il rispetto da parte dell'azienda del suo 'core business' rappresentato dai lavoratori, dalla propria professionalità, dal loro operare che giornalmente mettono in campo per sopperire alla mancanza di investimenti e modelli  organizzativi efficienti  nei confronti della clientela.

 

Unitamente alla delegazione sindacale nazionale convocata per martedì 10 giugno a Roma, metteranno in atto tutte le iniziative necessarie per  invertire la scelta sbagliata annunciata dall'Azienda.  

 

 

 

 

Le segreterie regionali SLC - FISTel - UILCOM Abruzzo

Le R.S.U. Telecom Italia Abruzzo

 

 

 

 

 

 

Pescara, 09 giugno '08

 

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5 giugno 2008

Programma di fine legislatura - Le valutazioni della Uil Abruzzo

La svolta è necessaria, ma non è stata messa in campo

 

Il programma di fine legislatura non fa i conti con gli strascichi negativi che la vicenda del risanamento dei conti della sanità rischia di lasciare anche nel caso si riesca ad evitare le tasse.

 

Uno dei (pochi) pregi del documento era, secondo noi, la scelta finalmente compiuta di abbassare le tasse al raggiungimento del pareggio del deficit sanitario, nel 2010. Una novità, perché i precedenti atti ufficiali della Giunta avevano sempre lasciato aperta la doppia opzione: ridurre le tasse oppure usarne il gettito per altri obbiettivi. Ma reggerà la scelta di rientrare sotto i massimali Irpef ed Irap se per evitare le tasse dovremo indebitarci ancora di più? Le ipotesi del prestito e quelle della dilazione si tradurrebbero in ulteriori pesi da collocare accanto alle cartolarizzazioni a scapito dell'esiguo bilancio non-sanitario, oppure saranno mese a carico della spesa sanitaria? Nel primo caso, daremmo un altro colpo a un bilancio già sotto il livello vitale; nel secondo, o si decide di fare sul serio nel cambiare la sanità abruzzese, oppure non vediamo come recuperare risorse senza danneggiare ulteriormente il servizio.

 

Mentre il buono del documento rischia di rimanere sulla carta, i difetti hanno ottime possibilità di esaltarsi. L'eliminazione del ticket farmaceutico viene rinviata al 2010. La modulazione dell'attuale addizionale regionale Irpef e delle tariffe regionali a vantaggio dei tartassati redditi fissi, oggetto del confronto aperto da mesi con il Presidente della Giunta e con l'Assessore al Bilancio, non viene nemmeno citata.

 

Ma il difetto più grande del programma è la rinuncia a mettere in discussione l'insufficienza della razionalizzazione/riorganizzazione del sistema sanitario regionale sin qui realizzata. Ci si comporta come se il grosso del lavoro fosse già stato compiuto. In realtà, i sacrifici si sono fatti soprattutto sul personale e sul servizio, e le cose rischiano di peggiorare, perché dal Governo non giungono segnali di disponibilità a rendere più flessibile il risanamento, anzi. Sono state introdotte regole, c'è un Piano Sanitario con molti elementi positivi, ma non lo si sta applicando e la costituzione materiale è cambiata ben poco. L'intramoenia prospera senza controllo. La spedalità rimane eccessiva: è l'altra faccia della carenza di strutture e servizi sul territorio e del ritardo dell'integrazione socio-sanitaria.

 

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Per quanto riguarda il capitolo sulla programmazione 2007-2013, bisogna mettere le parti sociali nella condizione di conoscere in tempo utile e contribuire a decidere. Il Protocollo sul Partenariato proposto dalla Giunta è carente, deliberatamente peggiorativo in molte parti di quello nazionale. Nella riunione sul tema, prevista per il 19 giugno, chiederemo profonde modifiche affinché il coinvolgimento delle parti sociali non sia considerato un fastidioso adempimento e anche l'Abruzzo abbia strumenti di partecipazione vera alle scelte di investimento.

 

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Infine, per quanto riguarda il capitolo sulle riforme, è interessante l'impegno sul trasporto pubblico locale, da verificare nella pratica, mentre continuano a mancare dall'agenda, tra l'altro, la legge quadro sulle attività produttive, quella sul lavoro, la riforma della pubblica amministrazione.

 

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In conclusione: 3 mesi di blocco sostanziale dell'attività della Giunta, tra elezioni e lungo rimpasto; la minaccia dell'aumento delle tasse oltre i massimali, cui risponderemmo con lo sciopero generale regionale, che renderebbe carta straccia il programma di fine legislatura; in caso si evitassero le tasse, un documento comunque quanto meno inadeguato. La svolta è necessaria, ma non è stata messa in campo.

 

Pescara, 5 giugno 2008

 

                                                           Per la Uil Abruzzo

                                                           (Roberto Campo)

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5 giugno

"Il balletto di dichiarazioni di Del Turco non giova all'Abruzzo, al contrario: mina l'affidabilità e la credibilità della nostra Regione nei confronti dei governi e degli investitori". Alfredo Castiglione critica "lo schizofrenismo politico del presidente, la disinvoltura con cui alterna proclami di buone intenzioni a strumentali minacce di dimissioni, aperture al confronto e imbarazzanti tentativi di scaricare su altri le responsabilità per la propria dissestata gestione, difesa dei suoi assessori e poi sottomissione ai diktat della sua maggioranza. Una cosa è certa: con tutto il rispetto per le persone, la politica non manda un bel messaggio nominando assessore regionale un indagato, così come in ogni caso che veda ricevere incarichi pubblici chiunque sia ancora oggetto di inchieste da parte della magistratura; sindaci pluri-indagati che si guardano bene dal dimettersi e Comuni, come quello di Pescara, da tre anni al centro dell'attenzione della Guardia di Finanza e della Magistratura. Tutto questo - continua il capogruppo di An - contribuisce a disorientare gli abruzzesi, alle prese con problemi molto seri, e alimenta un clima generale di crescente sfiducia e diaffezione nei confronti della politica, di allontanamento e incomunicabilità tra cittadini e istituzioni. Ci sarebbe bisogno - conclude Castiglione - di un nuovo patto tra politica e società civile, una carta dei valori che fissi dei paletti precisi e riporti la questione morale al centro del dibattito: un tempo il requisito indispensabile per fare politica era l'essere al di sopra di ogni sospetto, oggi si premia chi è meno trasparente degli altri. Non si tratta di fare del facile giustizialismo o, peggio, di speculare sulle disavventure altrui ma semplicemente la preoccupazione - che credo sia comune a tutte le forze politiche - di non trovarci tra qualche tempo nelle stesse difficoltà di regioni come la Calabria e la Campania".

Ufficio Stampa Gruppo An

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4 GIUGNO 2008

COMUNICATO STAMPA

 

Oggi 4 giugno 2008 presso la sede della CPL Imperial Gruppo Pozzolini si è tenuto l'incontro a seguito della procedura di mobilità aperta per il licenziamento di 127 unità.

 

Nel corso della riunione sono state approfondite le ragioni che hanno determinato la necessità di aprire la procedura per il licenziamento collettivo e le difficoltà che l'azienda attraversa.

L'occasione è stata utile inoltre per conoscere le iniziative che l'azienda sta intraprendendo per cercare di superare le difficoltà denunciate.

 

Le OO.SS. hanno preso atto delle informazioni integrative ricevute esprimendo preoccupazione e perplessità circa il futuro e le prospettive occupazionali di tutto il gruppo.

In particolare le OOSS si sono soffermate sulla necessità di avere maggiori ragguagli circa le trattative in corso con partner commerciali della distribuzione al fine di poter valutare più compiutamente tutta la problematica aperta.

 

Un nuovo incontro è stato fissato per il 12 giugno prossimo venturo.

 

FILCAMS -CGIL

FISASCAT         -CISL

UILTuCS   -UIL

ABRUZZO

 

Pescara 4 giugno 2008.

 

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Non basta evitare ulteriori tasse

 

Nota stampa UIL Abruzzo

 

Su sanità e tasse, le organizzazioni sindacali e degli imprenditori convergono su tre obbiettivi: il rifiuto di nuovi aumenti delle tasse, la richiesta al Governo di un risanamento più flessibile, la richiesta alla Regione di una più coraggiosa razionalizzazione e riorganizzazione del servizio sanitario.

 

Oggi questa alleanza tra le parti sociali è concentrata soprattutto sull'obbiettivo di evitare le tasse, convinti che un loro ulteriore aumento non sarebbe una punizione dura ma salutare, ma un abuso di mezzi di correzione che ridurrebbe l'economia regionale in uno stato di prostrazione. Al record nazionale delle tasse più alte, l'Abruzzo affianca quello delle casse più vuote.

 

Il balzo in avanti della  regionale sarebbe molto ampio, considerando che il buco da recuperare è, ad oggi, di oltre 232 milioni e che un punto in più di addizionale regionale Irpef e di Irap vale rispettivamente 110 e 40 milioni l'anno.

 

Dobbiamo però essere consapevoli che anche in caso di successo del fronte unito contro le tasse, la situazione rischia di peggiorare. Avvisaglie: la bocciatura della delibera di cancellazione dei ticket farmaceutici; la disposizione contenuta nella lettera di Prodi contro la possibilità di modulazione delle tasse; un'ulteriore riduzione da parte del Governo dei margini di manovra sulla spesa per il personale, che rischia di rimettere in discussione quanto fatto per prorogare almeno i contratti dei precari indispensabili. Invece che più flessibilità, si profila una maggiore rigidità del percorso di risanamento.

 

Inoltre, l'eventuale soluzione di dilazionare la copertura dei buchi 2006 e 2007 comporterebbe la destinazione nel prossimo futuro di ulteriori risorse per il debito sanitario e il rischio di un più problematico avvio del processo di abbassamento delle tasse, cui finalmente la Giunta Regionale ha deciso di impegnarsi con il programma di fine legislatura.

 

È necessario, dunque, che la pressione unitaria delle parti sociali continui anche in caso si dilegui lo spettro delle nuove tasse, verso il Governo e verso la Regione.

 

È stata meritoria l'introduzione da parte della Giunta Regionale di regole in un sistema che ne era largamente sprovvisto, ma la razionalizzazione e la riorganizzazione devono andare più a fondo. Non si tratta solo di dimostrare che si sono effettivamente tagliati i posti letto, come chiede il Governo. Si deve anche intervenire di nuovo e di più sulla rete ospedaliera, ridurre il numero degli ospedali, qualificarli, e aumentare le strutture socio-sanitarie territoriali.  Su questo, il programma di fine legislatura non è adeguato.

 

Pescara, 29 maggio 2008

 

 

                        Per la UIL Abruzzo

                        (Roberto Campo)

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CORSO DI ORIENTAMENTO AL LAVORO E ALLA COOPERAZIONE DI Iœ LIVELLO

 

 

SABATO 31 MAGGIO e DOMENICA 1 GIUGNO 2008, presso il nuovo CENTRO PASTORALE della Diocesi, si svolgerá un corso di orientamento al lavoro e alla cooperazione organizzato dall'Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro nell'ambito del Progetto Policoro. Il corso si rivolge a giovani disoccupati, inoccupati, lavoratori precari - afferma Cristian Iannarelli animatore di comunità del Progetto -   e si articolerà in due giornate: la prima vedrà la partecipazione dell'Avvocato Luigi Fantini della Gioventù Operaia Cristiana, che analizzerà la condizione giovanile e lavorativa odierna prospettando la metodologia della revisione di vita come mezzo per confrontarsi e vivere il Vangelo del Lavoro. Nella seconda giornata, il Dott. Liberato Canadà del Cenasca-Cisl si concentrerà sul mercato del lavoro e sulle tecniche di ricerca attiva del lavoro quali il curriculum vitae, la lettera di presentazione e il colloquio. Porteranno i saluti S.E. Mons. Angelo Spina Vescovo di Sulmona-Valva ed il Direttore Diocesano per la Pastorale del Lavoro Don panfilo Vecchiarelli.  

 

PROGRAMMA

 

 Sabato 31 maggio: Giovani, lavoro e Consumi

 MATTINA

 

Ore 9.00 Arrivo e sistemazione dei partecipanti

 Ore 9.10 Saluti di S.E. Mons. Angelo Spina Vescovo di Sulmona-Valva

              Saluti di Don Panfilo Vecchiarelli Direttore Diocesano per la PSL

 Ore 9.25 Breve momento di preghiera

 Ore 9.30 Presentazione e conoscenza dei partecipanti: scambio su esperienze per un'analisi sulla             condizione giovanile e del mondo del lavoro.

              Proiezione del dvd 'Testimonianze dei giovani lavoratori' .

             Avv. Luigi Fantini (Gioventù Operaia Cristiana)

 Ore 10.45 Pausa

 Ore 11.00 Giovani, lavoro e consumi.

                 Il ruolo del responsabile 'adulto'.                                                        

                 Avv. Luigi Fantini (Gioc)

 Ore 12.30 Questionario Gioc

 Ore 13.00 Pranzo

 POMERIGGIO

Ore 14.30 Un esempio di metodo di lavoro di gruppo: La 'Revisione di Vita'

                 Avv. Luigi Fantini (Gioc)

 Ore 15.30 'La Revisione di Vita'

 Ore 17.30 Chiusura dei lavori e saluti

 

Domenica 1 giugno: Il mercato del Lavoro

 

 MATTINA

 Ore 9.30  Arrivo e sistemazione dei partecipanti

 Ore 10.00 Saluti del Direttore della Caritas Diocesana

 Ore 10.30 Santa Messa

 Ore 11.30 Il mercato del lavoro e i contratti di lavoro.Tecniche di ricerca attiva del lavoro: il                   Curriculum vitae, la lettera di presentazione e il colloquio di lavoro.

                Dott. Liberato Canadà (Cenasca-Cisl)

 Ore 13.30 'Vieni e vedi': dvd sul Progetto Policoro

 Ore 14.00 Pranzo 

 

 

 

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22 maggio 2008

Nota stampa UIL Abruzzo

 

Ticket farmaceutici: gli errori si pagano

 

Due gravi errori sono all'origine della mancata soluzione della questione dei ticket farmaceutici. Il primo, la loro introduzione precipitosa da parte della Giunta Regionale quando  la normativa nazionale permetteva di fronteggiare l'eccesso di spesa farmaceutica anche con misure alternative ai ticket. Secondo, l'inserimento fino ad almeno tutto il 2009 del gettito proveniente dai ticket farmaceutici nella contabilità complessiva del piano di risanamento della sanità regionale, negoziato dalla Giunta Regionale con il Governo Nazionale: in questo modo, il ticket farmaceutico è stato snaturato, trasformandolo da compartecipazione alla spesa farmaceutica in caso di sforamento della stessa a generica tassa sul risanamento complessivo della sanità. Risultato: la spesa farmaceutica è tornata in ordine, ma i ticket sono rimasti.

 

Se il piano di risanamento non diventa più flessibile, per l'Abruzzo rappresenta non una medicina ma un veleno

 

La chiusura del Governo sui Ticket farmaceutici registrata nella verifica tecnica del 21 maggio conferma tutte le nostre preoccupazioni per l'applicazione rigida di un piano rigido, con il rischio anche di una nuova stretta sul personale, e quindi sull'erogazione dei servizi, mentre incombe la minaccia letale dell'aumento ulteriore delle tasse. Il Sindacato ha detto unitariamente che la risposta all'imposizione di nuovi aumenti dell'addizionale regionale Irpef e dell'Irap sarà lo sciopero generale regionale, perché una misura del genere non rappresenta una medicina amara ma alla fine benefica, ma bensì un veleno mortale per le prospettive di una regione che negli anni passati, unica tra le regioni italiane, ha conosciuto una vera e propria recessione, dalla quale non si è ancora del tutto ripresa. In alternativa all'aumento delle tasse, ci vogliono due cose: un'applicazione più flessibile del risanamento e un cambiamento più profondo del sistema sanitario regionale, che metta in discussione privilegi, incrostazioni, doppioni, sprechi: la spesa sanitaria deve tradursi in salute, non in rendite politiche. Alla luce di questi problemi, è chiaro che la Giunta Regionale e il Governo Nazionale, vecchio e nuovo, sono tutti investiti, ciascuno per la sua parte, e appaiono surreali le dichiarazioni di alcuni esponenti politici ed istituzionali pronti a saltare sullo sciopero generale e a prenotare posti in prima fila come se le controparti fossero sempre e solo gli altri.

 

Pescara, 22 maggio 2008

 

 

                                   Per la Uil Abruzzo

                                   (Roberto Campo)

 

 

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Pescara, 20.05.2008

            Al Sottosegretario alla Presidenza
            del Consiglio dei Ministri
            On. Gianni LETTA


DEBITO DELLA SANITA': EVITIAMO UN ULTERIORE IMPOVERIMENTO DEGLI ABRUZZESI.

Caro Sottosegretario,
        sento il dovere e la necessità, a nome dei lavoratori e dei pensionati della UGL abruzzese, di fare appello alla Sua riconosciuta sensibilità, perché non sia come al solito la gente più umile a pagare per colpa della disattenzione e della incapacità della Politica.
        Il debito prodotto dalla Sanità abruzzese è sicuramente incredibile nei numeri e altrettanto incredibile nella irresponsabilità di chi lo ha prodotto, contro questo noi personalmente nel tempo abbiamo sollecitato prese di posizione ben chiare quali una 'Commissione d'Indagine', l'apertura della 'Questione Morale' ed infine, dinanzi alla situazione che degenerava, un 'Patto di Solidarietà Regionale' che tutt'ora continuiamo ad invocare.
         Poi qualche giorno fa è piovuto sulla testa degli abruzzesi l'annunciato provvedimento, firmato dal Governo Prodi, che potrebbe da qui a pochi giorni significare ulteriori pesanti aggravi fiscali per la 'nostra' gente e questo sarebbe non sopportabile da parte loro, oltre che  assolutamente ingiusto e mortificante.
        In Abruzzo, sulla Sanità, hanno nel tempo costruito rendite economiche e politiche in tanti, offrendo in cambio spessissimo una Sanità non sufficiente, con il brutto vizio di produrre solo clientele a scapito della professionalità, su tutto questo ci sarà poi la necessità di intervenire con onestà e fermezza chiedendo il contributo di tutte quelle forze che ne avranno la capacità e l'onestà intellettuale.
         Intanto, nell'incontro del 19 maggio c.a. tra il Presidente della Giunta Regionale Ottaviano Del Turco e le Parti Sociali, tutti hanno ribadito la necessità di fare fronte unico, consegnando formale mandato allo stesso Presidente, per trattare con l'attuale Governo ogni possibile soluzione avversa ad ulteriori pressioni fiscali.
         Il Sindacato ha poi ribadito la volontà, in caso contrario, di ricorrere allo Sciopero Regionale.
         Per questo Le chiedo la Sua responsabile e solidale attenzione che nell'immediato si concretizzi nell'evitare alle famiglie abruzzesi un ulteriore impoverimento, e successivamente nel richiedere ed imporre che la Sanità nella nostra Regione garantisca sempre correttezza, professionalità e pulizia, senza dimenticare la necessità di fare chiarezza sul passato.
        
  Il Segretario Regionale 
               UGL-ABRUZZO
Geremia Mancini

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  Unione Territoriale del Lavoro

 

 

Pescara, 19/05/2008

 

COMUNICATO STAMPA

 

INCONTRO CON DEL TURCO E LE PARTI SOCIALI.

 

La UGL ha ribadito l'assoluto no ad ogni forma di nuova tassazione. Per il segretario regionale della UGL Geremia Mancini: 'Abbiamo ribadito con forza la necessità di una nuova stagione per la politica sociale della regione che partendo dall'evitare nuove assurde forme di tassazione arrivi finalmente a scrivere quel 'patto di solidarietà regionale' che consenta al nostro Abruzzo  di ritrovare centralità e rispetto da parte dei Governi nazionali'.

 

 

Durante l'incontro tra il Presidente della Giunta Regionale Del Turco, affiancato dalla Giunta in totale interezza, con le parti sociali è emersa, oltre alla gravità del momento economico ed alla necessità che l'Abruzzo torni ad avere maggiori e più forti interlocuzioni con Roma,  la necessità di arrivare a trovare credibili soluzioni atte a respingere l'ipotesi di nuove tassazioni. Perché il Sindacato ha riconfermato che dinanzi a tale eventualità dichiarerebbe lo sciopero generale.

Per il Segretario regionale della UGL Geremia Mancini: 'Ho ribadito che nell'immediato va ripresa e realizzata la Nostra proposta di scrivere un 'patto di solidarietà regionale', unico strumento per evitare un ulteriore peso a danno di tutti gli abruzzesi. Uno strumento da utilizzare anche successivamente per riscrivere le regole e soprattutto per evitare che il ' vergognoso ed irresponsabile passato' si possa mai più riproporre. Faremo per parte Nostra ogni ulteriore possibile tentativo in favore di lavoratori e pensionati della Nostra Regione.

 

 

 

                            Geremia Mancini.


 

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LA BONIFICA DELLA DISCARICA DI BUSSI UNA PRIORITA' ASSOLUTA

 

La CGIL Abruzzo considera la discarica di rifiuti tossici di Bussi, nella sua diffusa articolazione territoriale, la principale emergenza ambientale della nostra regione, per la vastità del fenomeno e la gravità delle implicazioni, a partire dagli effetti che continua a produrre sulle falde acquifere e più in generale di rischio sulla salute umana di un vasto territorio - A questo proposito auspichiamo che le responsabilità sulla erogazione per anni di acqua inquinata ai cittadini vengano rapidamente accertate - Ma  in particolare colpisce pesantemente Bussi, ed il suo  distretto industriale che non possono essere lasciati soli ad affrontare una situazione cosi pesante per il presente e densa di incognite per il futuro. Una situazione che non si gestisce nascondendo o sminuendo la portata del problema ma garantendo tutti gli strumenti ed il sostegno per affrontarlo. La bonifica del sito deve costituire elemento di assoluta priorità nelle politiche della Regione e del  Governo  intrecciando interventi tesi a salvaguardare la salute dei cittadini in primis, la qualità dell'ambiente e del territorio, e avviare processi di reindustrializzazione previsti dalle attuali normative sulle bonifiche. Qui si intrecciano gli interessi della salute, dell'ambiente e del lavoro e per questo deve costituire priorità anche per il sindacato. A tutt'oggi non è stato firmato ancora il decreto ministeriale che inserisce Bussi nell'elenco dei Siti di Interesse Nazionale e non è partita ancora la messa in sicurezza del sito ad un anno dalla scoperta della discarica. Temiamo che i tempi necessari a definire ed attuare le varie fasi di intervento - piani di messa in sicurezza, di caratterizzazione e di bonifica- si dilateranno a dismisura se non esercitiamo una adeguata e costante pressione politica. Basti pensare agli enormi ritardi accumulati negli anni dal Sito di Interesse Nazionale del  Saline - Alento  partito nel 2000 ed ancora in alto mare sul piano degli adempimenti da parte di molti comuni, tant'è che nella Conferenza di Servizio del 18 marzo u.s. presso il Ministero Ambiente, la Regione è stata sollecitata ad attivare i poteri sostitutivi.

 

                                                                       p. la Segreteria CGIL Abruzzo

                                                                             M. D'Aurora

 

 

Pescara, 14/5/08        

 

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FEDERCONSUMATORI

Franco Leone

Comunicato stampa.

 

Svegliate i titolari dei libretti postali dormienti.

Per amore dei figli e dei nipotini, in passato molte persone hanno avuto l'idea di mettere da parte qualche soldino da rendere disponibile al compimento della loro maggiore età.

In molti hanno pensato di depositare questi soldi, senza mai toccarli, su 'innocui' libretti postali.

E' ora di svegliarsi prima che sia troppo tardi.

Grazie al Com.it.es. (Comitato per gli italiani all'estero) è stata data notizia dell'imminente chiusura dei cosiddetti "libretti al portatore dormienti", ovvero quei libretti,  con importo superiore a 100 Euro, che non risultano movimentati da più di 10 anni.

E siccome mi sembra che nessuno ne parli, nemmeno alle Poste ho mai visto un volantino o un cartello sulla questione: forse è il caso che ne parliamo noi!

E' necessario che gli ignari titolari dei citati libretti provvedano il prima possibile e comunque entro il 25 di agosto a dare indicazioni alle Poste altrimenti il libretto postale sarà estinto e le Poste Italiane potranno incamerare le somme di denaro ancora giacenti sui libretti stessi.

L'elenco dei libretti postali nominali ed al portatore destinati ad essere chiusi tra tre mesi è enorme: sono 3515 pagine! 

Consulta l'elenco: http://www.poste.it/bancoposta/dormienti/libretti_dormienti.shtml 

oppure consulta il regolamento:http://www.poste.it/bancoposta/dormienti/depositi_dormienti.shtml

Ma i giornali, le televisioni, le Poste cosa stanno facendo in Italia per SVEGLIARE i titolari di conti dormienti?

Forse tanti titolari di questi conti non saranno più interessati perché saranno deceduti: ci saranno degli eredi?

È utile fare girare questa informazione: SVEGLIAMO  I DORMIENTI

 

9 maggio 2008

 

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Cgil, Cisl, Uil Abruzzo al Presidente della Giunta Regionale

 

Le priorità del Sindacato per la seconda parte della legislatura

 

Cgil, Cisl, Uil Abruzzo indirizzano al Presidente della Giunta Regionale, Ottaviano Del Turco, la presente lettera indicando le priorità che a loro giudizio dovranno essere al centro dell'azione del Governo d'Abruzzo nella seconda fase della legislatura.

 

La lettera riprende ed arricchisce i contenuti che il Sindacato ha già posto alla Giunta con la Vertenza Abruzzo, il Patto fiscale e tariffario e le richieste d'incontro fatte ad inizio anno, sulle quali si è svolto un primo giro di riunioni, cui prossimamente dovrà seguire un confronto più stringente.

 

FISCO E TARIFFE

 

Tema centrale è quello del fisco e delle tariffe, riportando alla dimensione regionale la piattaforma nazionale di Cgil, Cisl, Uil, attraverso la definizione di un protocollo, per dare risposte concrete a tutti i livelli all'emergenza dei bassi salari e al ristagno dei consumi, causa di primo piano della bassa crescita del Paese. La richiesta principale è l'immediato alleggerimento del peso dell'addizionale regionale Irpef e delle tariffe regionali in favore dei redditi da lavoro dipendente e pensione, garantendo parità di gettito attraverso una modulazione delle tasse e delle tariffe stesse, generalizzando lo strumento dell'ISEE. Nel medio periodo, si chiede la definizione di una strategia, contestuale al risanamento dei conti della Sanità, di rientro dagli aumenti dell'addizionale regionale Irpef e dell'Irap scattati a copertura del deficit della Sanità.

E' necessario altresì un forte impegno della Regione, d'intesa con i Ministeri e gli Enti competenti, per attuare politiche di contrasto all'Evasione Fiscale e Contributiva.

 

SANITÀ E SOCIALE

 

Per quanto riguarda Sanità e Sociale, si tratta di dare seguito agli impegni assunti con i due verbali sottoscritti. Anzitutto, l'apertura di un confronto per l'attuazione concreta degli obbiettivi del piano sanitario regionale. Giudichiamo insufficiente il cambiamento del sistema messo in opera ed è necessaria un'azione più profonda, per evitare che gli obbiettivi del piano sanitario rimangano sulla carta e i risparmi siano realizzati a scapito del servizio. Inoltre, si rende necessaria l'attivazione del tavolo congiunto inter-assessorile socio-sanitario, per la concreta attuazione del protocollo sottoscritto tra gli Assessori alla Sanità e alle Politiche Sociali e le OO.SS. regionali, che prevede la riunificazione degli ambiti sociali e dei distretti sanitari entro un mese dall'approvazione del Piano Sociale Regionale, ad oggi già approvato. La partenza dei tavoli triangolari ASL-Sindacato-Assessorato sui temi dei bilanci, dei livelli di assistenza, delle liste d'attesa, degli organici, della definizione dei piani sulla prevenzione sui luoghi di lavoro. Proponiamo, su quest'ultimo obiettivo, una sessione Regione-Sindacato-ASL-Inail per esaminare gli aspetti regionali del percorso di completamento del Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

L'applicazione dell'impegno di raggiungere l'1% del Bilancio Regionale per le Politiche Sociali.

Per i ticket farmaceutici, prendiamo atto della delibera che, se pur con 20 mesi di ritardo rispetto all'impegno assunto a fronte delle iniziative sindacali, finalmente si propone di onorare la promessa della loro cancellazione dal 1œ giugno.

Per quanto riguarda le vertenze su occupazione e applicazione contrattuale nella Sanità Privata, il Sindacato richiama le controparti imprenditoriali all'assolvimento dei loro doveri nei confronti dei dipendenti e alla predisposizione di adeguati piani industriali che tengano conto delle necessità del sistema sanitario regionale e sollecitano l'impegno della Giunta Regionale, ed in particolare degli Assessorati al Lavoro ed alla Sanità, a fare quanto di loro competenza per realizzare soluzioni positive delle vertenze. 

 

SVILUPPO E OCCUPAZIONE

 

-           Investimenti Pubblici 2007-2013: per utilizzare al meglio il ciclo dei Fondi Strutturali e del fondo FAS 2007-2013 è necessario migliorare l'informazione e il coinvolgimento delle parti sociali al momento effettivo delle scelte e non a valle delle stesse e nel lavoro di monitoraggio, controllo e verifica, a partire dalla definizione quanto prima del Protocollo sul Partenariato.

-           Valorizzare l'esperienza del Campus dell'innovazione automotive e metalmeccanico, esempio di estremo interesse di attenzione al territorio da parte dei grandi gruppi e di stimolo alla crescita delle Piccole e Medie Imprese.

-           Accompagnare il processo di raddoppio della Micron, portando a termine il percorso inaugurato con gli accordi sindacali del 2004, l'impegno di risorse pubbliche e la nuova zonizzazione degli aiuti di stato in deroga (ex-art. 87 3 C del Trattato Europeo).

-           Rendere operativi i Protocolli sottoscritti per il rilancio della Valle Peligna - Alto Sangro e della Val Vibrata, definire l'intesa per il  Polo Chimico di Bussi.

-           Innovazione e ricerca: realizzare l'Osservatorio, in collegamento con quello nazionale; utilizzare al meglio i fondi europei e nazionali con un maggiore coinvolgimento delle parti sociali; concordare le linee portanti di una legge regionale.

-           Riformare i consorzi  fidi ed attivare l'osservatorio sul credito.

-           Internazionalizzazione:  puntare, con un pacchetto di azioni da concordare con le parti sociali, alla crescita dimensionale delle  piccole imprese, per avere anche in Abruzzo un rete di medie imprese che riequilibri la polarizzazione tra grandi gruppi e micro-imprese.

-           Infrastrutture: concordare un'agenda di fine legislatura che indichi gli obbiettivi concretamente raggiungibili nel biennio, dalla riorganizzazione dei trasporti  nell'azienda unica pubblica all' approvazione del PRIT, dall'avvio dei nuovi interventi infrastrutturali portuali (Ortona), ferroviari (Pescara-Roma; 'E rovesciata') e stradali al percorso di completamento dei precedenti (dall'interporto di Manoppello, al centro merci della Marsica, al completamento del lotto zero di Teramo).

 

RIFORME

 

-           Impostazione della legge quadro sulle attività produttive correlata al riordino degli enti strumentali, dei consorzi, dei distretti.

-           Concordare le linee guida per una legge regionale sul lavoro, che aggiorni la legge 55 del 1998, dia ulteriore prospettiva all'esperienza del CICAS, coinvolga il sistema integrato della formazione (scuola, formazione professionale, apprendistato), rilanci il ruolo della bilateralità.

-           Fare il punto sull'attuazione della legge regionale sui Rifiuti, rafforzandone la fase iniziale di applicazione, accelerando il raggiungimento degli obbiettivi di raccolta differenziata e definendo il percorso per il completamento del ciclo.

-           Attuare le politiche di accelerazione degli interventi sui Siti di Interesse Nazionale (Bussi e Saline-Alento).

-           Rendere operativo il riordino del ciclo idrico integrato delle acque e definire un 'Piano di Tutela delle Acque'.

-           Energia: sollecitare il percorso per l'approvazione in Consiglio Regionale del 'Piano Energetico'.

-           Sulle Politiche di Tutela del Territorio assume priorità la definizione di un 'Piano Cave'.

-           Pubblica Amministrazione regionale e costi della politica: la più importante delle riforme.      La complessità e i tempi di un intervento serio in materia richiede un accordo, con la partecipazione delle parti sociali, per concordare le linee guida di un'azione che dovrà dispiegarsi per più legislature. E' necessario quindi definire: la separazione tra attività politica ed amministrativa, l'attuazione del memorandum sul Lavoro Pubblico, la regolamentazione degli appalti, la riforma dell'Ente Regione (Giunta, Consiglio ed Enti Strumentali), l'attuazione del processo di delega agli Enti Locali ed alle Province.  Va comunque celermente approvata la legge di riordino del personale regionale. Per quanto riguarda i costi della politica, bisogna evitare che il tema sia agitato a fini propagandistici: quanto si è fatto si muove nella giusta direzione ma il processo avviato va portato avanti con maggior coraggio per ridurre costi inutili, migliorare in efficienza ed efficacia i servizi e permettere una riduzione delle tariffe.

-  L'immediata approvazione della Legge quadro sulla Cultura e conseguente abrogazione delle          leggi e leggine attualmente esistenti che distribuiscono i fondi senza criteri oggettivi di spesa e quindi la conseguente attuazione del Verbale di concertazione sottoscritto tra l'assessorato alla Cultura e le OO.SS. regionali).

 

FEDERALISMO

 

I rapporti con il Governo e lo Stato volti a concordare misure in favore dell'Abruzzo impegnato nel risanamento dei conti pubblici non hanno sin qui prodotto i risultati sperati anche a causa della fine anticipata della legislatura, né lasciano un'eredità spendibile a causa del carattere eccessivamente riservato del confronto. È necessario che l'interlocuzione con il nuovo Governo avvenga in modo da coinvolgere anche le parti sociali, sui temi contingenti della scarsità strutturale di risorse proprie della Regione, ma anche sulle strategie di realizzazione di un federalismo che non penalizzi le piccole regioni e non sacrifichi coesione sociale e territoriale.

 

Per quanto riguarda in particolare il Bilancio, si tratta di definire le risorse aggiuntive cui eventualmente poter attingere a fronte di concreti progetti di sviluppo di interesse regionale.

 

Pescara, 6 maggio 2008

 

 

                                   Per le segreterie Cgil, Cisl, Uil Abruzzo

                        (Gianni Di Cesare, Maurizio Spina, Roberto Campo)

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SUI TERMOVALORIZZATORI

 

Suscitano perplessità le dichiarazioni del Presidente Del Turco sulla scelta di puntare alla realizzazione di tre termovalorizzatori in Abruzzo quali nodi centrali di un programma di fine legislatura.  Comprendiamo la preoccupazione di mettere la nostra regione al riparo di possibili emergenze come quella campana ma non si può affrontare il problema dalla coda ignorando il quadro di riferimento reale. La Regione si è da poco dotata di un ottimo Piano Regionale Gestione Rifiuti le cui possibilità di successo sono affidate al funzionamento della raccolta differenziata, al riciclaggio, al compostaggio e non escludendo la possibilità di destinare una quota all'incenerimento e alla produzione energetica  A quest'ultima azione, superata la soglia del 40% di raccolta differenziata e con l'emanazione di un Piano Stralcio per l'eventuale impiantistica dedicata di recupero energetico, il Piano prevede di destinare non oltre il 25% del totale dei Rifiuti Urbani ( 170.000 t.) sotto forma di CDR (combustibile da rifiuti), quindi a valle di un processo di trattamento, perché come insegna la Campania, non si possono bruciare i rifiuti talquale.  Perché partire dagli inceneritori? Il nostro problema è realizzare il sistema previsto dal Piano con la diffusione della Raccolta Differenziata che rimane ancora sotto la soglia del 20% con particolare ritardo nei medi e grandi centri.  Soprattutto non decolla la raccolta porta a porta che potrebbe costituire una occasione di nuova occupazione diffusa nel territorio. Parlare di inceneritori (o impropriamente di termovalorizzatori) si rischia in questa fase di indicare scorciatoie improbabili e invertire la scala delle priorità oltre a svilire la grande valenza strategica e innovativa del Piano.  Infine, tre inceneritori, chiaramente sovradimensionati per l'eventuale fabbisogno regionale,  implicano  che importeremo CDR da fuori regione.  Non sono queste le nostre priorità. Al Presidente chiediamo di spendere la sua autorevolezza per superare i ritardi nell'attuazione del Piano da parte dei comuni. Anche noi siamo impegnati in questo obiettivo.

                                                                                             

 

 

M. D'Aurora

                                                                                  Responsabile Ambiente CGIL Abruzzo

Pescara, 6, 5, 2008

                                              

 

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Pescara, 16.04.08

         All'Ill.mo Sig. Sindaco di Pescara
         Luciano D'Alfonso




OGGETTO: Pescara realizzi una 'nuova stagione sociale'.


Ill.mo Sig. Sindaco,
intendo farle giungere le più sincere congratulazioni per il recentissimo risultato elettorale che l'ha confermata alla guida della Citta' di Pescara, in questo rispettando le indicazioni dei cittadini che restano sempre e comunque il punto di riferimento di ogni democrazia.
Al tempo stesso intendo pero'sollecitare l'apertura di una 'nuova stagione sociale', che veda interlocuzioni con le OO.SS. non gia' come un appuntamento solo dovuto ma come una strada indispensabile fatta di incontri, idee ed iniziative comuni atte a fornire alla 'Citta' piu' debole', quella degli anziani, quella dei giovani senza lavoro, quella di chi è costretto a vivere in quartieri sempre più ghetto, un sostegno reale, concreto ed umano.
Se questa sarà la strada troverà la nostra disponibilità.
Con stima.




                                                                       Il Segretario Regionale
                                                                             UGL-ABRUZZO
                                                                          Geremia Mancini


 

 

_______

 

 

Pescara, 8 aprile 2008

 

 

Al Presidente della

Giunta regionale Abruzzo

On. Ottaviano Del Turco

L'AQUILA

 

Agli Organi di Informazione

LORO SEDI

 

 

Oggetto: Su azienda unica e riforma del trasporto pubblico locale chiediamo concretezza e rispetto degli impegni assunti

 

 

Sono passati quasi due mesi dall'ultimo incontro ufficiale con l'Assessorato ai trasporti dal quale sono scaturite garanzie di merito e di percorso rispetto alla prospettata azienda unica regionale e al processo di riforma del trasporto pubblico locale.

 

Da quella data, purtroppo, immaginiamo a causa delle dimissioni dell'Assessore ai Trasporti Ginoble conseguenti alla sua candidatura alle prossime elezioni politiche, sono saltati tutti i momenti di confronto programmati con il sindacato.

 

Stiamo invece assistendo da settimane ad una martellante campagna mediatica sulla ipotesi di azienda unica regionale con percorsi e contenuti che non vengono sottoposti al confronto con le OO.SS.

 

E' del tutto evidente, invece, che percorsi così complessi di riorganizzazione aziendale debbano prevedere il coinvolgimento ed il protagonismo dei lavoratori e delle loro rappresentanze.

 

Ricordiamo inoltre che in data 14 marzo u.s. abbiamo rimesso una richiesta di incontro per la ripresa del confronto nel merito con la riattivazione di un tavolo negoziale sulle seguenti tematiche:

 

ž        Razionalizzazione delle imprese pubbliche di trasporto regionale da consolidarsi attraverso l'azienda unica

ž        Processo di assorbimento delle aziende partecipate e/o controllate dal gruppo Arpa (Paoli bus, Schiappa, Cerella e Sistema) all'interno dell'azienda unica

ž        Modifiche della Legge Regionale 152/98 per quanto attiene il numero dei bacini ed il numero delle gare da effettuarsi in previsione dell'attuazione della riforma e del processo di liberalizzazione del settore alfine sia di superare l'eccessiva frammentazione delle imprese di trasporto che di salvaguardare le aree più deboli della regione.

ž        Definizione del Piano Regionale Integrato dei Trasporti

 

Con la presente le scriventi segreterie regionali confederali e di categoria rinnovano la richiesta di un incontro urgente e non più rinviabile.

 

 

 

 

 

 

 

Segreterie Regionali Abruzzo

 

 

 

CGIL                                                        CISL                                                      UIL

D'Aurora                                               Spina                                                     Campo

 

 

 FILT                                                   FIT                                              UILT

Scaccialepre                                  Di Naccio                                     Di Credico

 

 

________

Il punto sul confronto vertenziale tra il Sindacato e la Giunta Regionale

Nota stampa Cgil, Cisl, Uil Abruzzo

È ripartito da circa un mese e mezzo il confronto tra il Sindacato e la Giunta Regionale.

Cgil, Cisl, Uil Abruzzo hanno selezionato i temi su cui trattare prioritariamente con l'esecutivo regionale: fisco e tariffe; sanità e sociale; innovazione, ricerca, internazionalizzazione delle imprese; trasporti.

Sono stati fatti i primi incontri: con il Presidente della Giunta e con gli Assessori al Bilancio, alla Sanità, al Sociale e ai Trasporti, mentre l'Assessore alle Attività Produttive non ha ancora fissato la data per la riunione.

Sul tema del fisco e delle tariffe, Cgil, Cisl, Uil Abruzzo hanno illustrato i propri obbiettivi e consegnato un documento, la cui richiesta centrale è l'immediato alleggerimento del peso dell'addizionale regionale Irpef e delle tariffe regionali in favore dei redditi da lavoro dipendente e pensione, garantendo parità di gettito attraverso una modulazione delle tasse e delle tariffe stesse. Si attende la convocazione di un incontro in cui la Giunta metta sul tavolo le proprie disponibilità.

Per quanto riguarda Sanità e Sociale sono stati firmati due verbali, uno sull'integrazione socio-sanitaria, che segna l'attivazione del tavolo congiunto inter-assessorile e l'impegno di arrivare in tempi rapidi alla riunificazione degli ambiti sociali territoriali e dei distretti sanitari; un secondo verbale sulla Sanità, contenente l'impegno dell'Assessore alla cancellazione, con apposita delibera, dei ticket farmaceutici e all'apertura di un confronto per l'attuazione concreta degli obbiettivi del piano sanitario regionale. Per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro, si è convenuto che ogni ASL definisca annualmente un piano sulla prevenzione sui luoghi di lavoro, d'intesa con il Sindacato.

Nell'incontro con l'assessore ai Trasporti, il Sindacato ha insistito sulla razionalizzazione da conseguire attraverso l'azienda unica pubblica (con l'auspicio che anche le società di trasporto private vengano a loro volta coinvolte in un processo di aggregazione); la salvaguardia dell'occupazione; la diminuzione dei costi della politica attraverso la riduzione del numero dei componenti i Consigli di Amministrazione e la futura diminuzione degli stessi con la realizzazione dell'Azienda unica. La candidatura dell'Assessore ai Trasporti ha sospeso il confronto in un momento delicato, per cui il Sindacato ha scritto al Presidente Del Turco, che non ha ancora risposto, chiedendo di evitare il blocco totale della discussione.

Cgil, Cisl, Uil Abruzzo hanno nel contempo avviato un approfondimento sul ciclo dei fondi strutturali e del fondo FAS 2007-2013 e un confronto con l'ANCI sui temi della fiscalità comunale, delle unioni di comuni, delle esternalizzazioni e stabilizzazioni, delle politiche di sviluppo e della relativa strumentazione.

Cgil, Cisl, Uil giudicano grave l'assenza di risposte ad oggi da parte dell'Assessorato alle Attività Produttive e sollecitano la definizione di una data per il primo incontro.

Conclusa la fase di illustrazione della propria piattaforma alla Giunta Regionale ai vari livelli, Cgil, Cisl, Uil Abruzzo intendono arrivare ad una stretta per verificare le possibilità di raggiungere accordi concreti sui temi in discussione.

Pescara, 20 marzo 2008

Per Cgil, Cisl, Uil Abruzzo, i segretari generali

(Gianni Di Cesare, Maurizio Spina, Roberto Campo)

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Cgil/Cisl

 

Pescara , 10.3.2008

Al Presidente della Giunta Regionale

Ottaviano del Turco

All'Assessore Regionale alla SanitÁ

Bernardo Mazzocca

Assessore Regionale al Lavoro

Fernando Fabbiani

Agli organi di informazione

 

 

            I lavoratori del SAN.STEF. A.R del Gruppo Angelini sono esausti. Ancora una volta le vittime di una situazione che riguarda il rapporto tra Giunta Regionale e Imprenditori della SanitÁ privata di questa regione risultano essere i cittadini ed i lavoratori.

           

            I dipendenti dei Centri SAN.STEF.A.R vivono del solo stipendio che non percepiscono da gennaio 2008, continuano perÔ, a garantire IL servizio senza far pesare agli utenti il disagio economico in cui versano. In alcuni casi anticipando le spese per il trasporto per raggiungere il domicilio dei pazienti.

 

            Il Presidente della Giunta, Ottaviano del Turco, l'Assessore Regionale alla SanitÁ Bernardo Mazzocca, l'Assessore regionale al Lavoro Fernando Fabbiani, che dicono di conoscere la condizione di difficoltÁ dei lavoratori, dovrebbero intervenire tempestivamente per risolvere questa situazione che, riteniamo, non sia degna di un Paese civile e di una Regione amministrata correttamente.

 

            I lavoratori della Riabilitazione lavorano con impegno e serietÁ ed hanno il diritto di percepire lo stipendio. Hanno per questo dichiarato lo sciopero contro l'Azienda, non per ottenere maggiore salario e ulteriori diritti ma per mantenere quelli giÁ in essere. E se l'Azienda, dopo aver guadagnato lauti profitti da questa situazione, non É in grado di rispettarli INTERVENGA LA REGIONE.

 

 

         Chiediamo pertanto al Presidente della Giunta, all'Assessore alla SanitÁ e all'Assessore al Lavoro di convocare le OO.SS. e l'Azienda per uscire fuori da questa grave situazione.

 

 

                                                                       R.S.A  SAN.STEF.A.R.

                                                                       CGIL e CISL

 

 

______

Uil

ENI a Ortona - Appello Uil (regionale Abruzzo e provinciale Chieti) al Consiglio Regionale

 

Stimati Consiglieri regionali, Vi rivolgiamo un appello affinchÊ la vicenda del Centro Oli che l'Eni si propone di realizzare nel territorio di Ortona sia affrontata in termini complessivi, contemperando le esigenze di sviluppo agricolo e turistico con quelle industriali, in ogni caso nel rispetto dell'ambiente.

L'Abruzzo ha dedicato ampie porzioni del proprio territorio a parchi e riserve: nelle restanti aree, ambiente, agricoltura e turismo non possono essere intesi come alternativi allo sviluppo industriale, ma vanno ricercate compatibilitÁ e punti di equilibrio tra le diverse esigenze. é noto, del resto, che i territori piÝ forti dal punto di vista economico e sociale sono quelli che presentano un insieme variegato di attivitÁ, mentre piÝ vulnerabili sono le monoculture.

Nel caso dell'area di Ortona, poi, la necessitÁ di far convivere diverse economie É ancora piÝ forte, vista la scelta strategica, condivisa dalla Politica, dalle Istituzioni e dalle organizzazioni sociali, di fare del porto di Ortona il porto commerciale e industriale d'Abruzzo.

Ricordiamo, inoltre, che la battaglia contro il disimpegno dei grandi gruppi nella nostra regione, e segnatamente dell'Eni, É stata per anni un tratto caratteristico della Vertenza Abruzzo.

Ci auguriamo pertanto che, a partire dalla sessione del Consiglio Regionale del 4 marzo, si riesca a superare la fase della contrapposizione secca "-no" per imboccare un percorso che indichi "come" approfondire le condizioni per realizzare al meglio l'investimento, con il massimo di garanzie e trasparenza per quanto riguarda l'impatto ambientale, un supplemento di informazione e impegni da parte dell'Eni e la condivisione di modalitÁ di convivenza nell'area delle diverse economie che essa ospita.

Pescara, 29 febbraio 2008

Per la Uil Abruzzo Per la Uil Chieti

(Roberto Campo) (Antonio Cardo)

 

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in attesa di aggiornamenti

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